Si comincia con Serbia-Spagna in diretta su RaiSport2 alle 17, che è stata la finale dell’ultimo Campionato Europeo e già questo fa capire che il livello della partita dovrebbe essere piuttosto alto. La nazionale serba è molto giovane, ha una panchina lunghissima pari forse solamente a quella spagnola, ed è completa in ogni settore; è arrivata a questo punto vincendo il suo gruppo (l’A, dove c’era anche l’Argentina) e superando in un derby tiratissimo la Croazia solamente di un punto negli ultimi secondi, facendo fronte alla peggior partita di Teodosic del campionato.
La Spagna invece è sempre la solita squadra compatta allenata da uno dei migliori allenatori su piazza, Sergio Scariolo, un po’ anarchica nei suoi campioni ma anche dotata di un talento incredibile; la netta vittoria sulla Grecia ne è il manifesto migliore dopo le difficoltà incontrate nel girone eliminatorio.
Difficile dire chi potranno essere le chiavi della partita da una parte e dall’altra perchè di giocatori fortissimi e decisivi ce ne sono parecchi: di sicuro per la Spagna i lunghi avranno una certa importanza, Gasol dovrà continuare a dimostrare di essere maturo e pronto alla battaglia contro Krstic; dall’altra parte Teodosic è l’ago della bilancia, senza di lui il resto della squadra può vincere qualche volta ma non nel lungo periodo: se la Serbia vuole battere i campioni del mondo in carica e approdare in semifinale ci vorrà il miglior Teodosic possibile.
Nella Slovenia è difficile trovare un leader maximo perchè se dal punto di vista realizzativo lo si può ritrovare in Goran Dragic, dal punto di vista caratteriale è sicuramente Sani Becirovic, ma il resto della truppa è compatta ed è forse questo il valore aggiunto di questa nazionale; il cammino dopo il secondo posto nel gruppo B li ha visti incrociare l’Australia asfaltati senza alcun problema.
Se dobbiamo trovare delle chiavi per questa partita, li individuiamo sulla coppia di lunghi neo “NBA” turca Asik e Erden da una parte, loro dovranno far pesare nel vero senso della parola la loro stazza contro i molti lunghi atipici sloveni; mentre dell’altra parte molto dipenderà da come i piccoli riusciranno a gestire la partita, Dragic e Lakovic dovranno essere bravi sì a mettere punti a referto, ma anche a creare per i compagni così da metterli in ritmo e coinvolgerli.