Turchia, la delusa d’Europa

Creato il 19 settembre 2013 da Basketcaffe @basketcaffe

La Turchia era sicuramente tra le squadre da temere, specialmente per l’Italia, nel girone del primo turno degli Europei di Slovenia. Invece è uscita senza qualificarsi per il secondo turno con una vittoria (contro la Svezia) e addirittura quattro sconfitte. Un risultato sconcertante che ha portato Bogdan Tanjevic a dimettersi da ct della Turchia. Come da copione, l’allenatore si è assunto tutte le responsabilità per la mancata qualificazione, ammettendo di aver forse sottovalutato il primo turno, convinto di doversi concentrare sulla preparazione per le fasi successive. Per quanto questa possa essere in parte la ragione della débâcle, se si guarda al roster, con il trio NBA Turkoglu-Ilyasova-Asik, non si può credere che una preparazione mal calibrata possa essere l’unico motivo.

Innanzitutto, guardando le statistiche si vede come la squadra sia diciannovesima su ventiquattro per punti segnati (71.0) e penultima per punti concessi agli avversari (79.6), da cui si deriva non un grande attacco e ancor una meno buona difesa. I ‘12 giganti’, per quanto alcune assenze abbiano pesato (Onan in primis e anche Akyol con strascico polemico), potevano e dovevano sopperire con lo spirito di gruppo, teoricamente tenuto insieme dal ritorno di Turkoglu, alle mancanze di certi ruoli. Il reparto esterni è quello che ha sofferto di più, e dall’altra parte i lunghi potenti e talentuosi non sono riusciti a far valere la loro superiorità.
In cinque partite, Tanjevic non è riuscito a trovare le contromisure ai diversi problemi della squadra e ha deciso, in coerenza con il suo modo di essere, di concludere per la seconda volta l’esperienza di ct della nazionale.

Questo europeo ha confermato i dubbi dei detrattori convinti che la Turchia non sappia vincere al di fuori dei confini nazionali. Le speranze erano almeno di qualificarsi ai Mondiali 2014 in Spagna; ora la federazione turca dovrà ricostruire tutto: un nuovo ct, il ciclo di giocatori come Turkoglu esaurito (è l’ombra di quello visto qualche anno fa ai Magic), e una credibilità internazionale da riguadagnare.
Il futuro è rappresentato dalla nazionale Under 18 che ha vinto gli Europei in Lettonia quest’estate battendo la quotatissima Croazia. Kenan Sipahi, nominato anche MVP della manifestazione, sarà il punto da cui ripartire, cercando di creare un gruppo veramente coeso attorno ai giocatori NBA, cercando di convincerli a vestire ancora la maglia della Nazionale per dare una continuità al progetto.


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