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Tutte in minigonna: la protesta delle donne colombiane contro la violenza sessuale

Creato il 18 novembre 2013 da Rottasudovest
Centinaia di persone hanno protestato ieri davanti al ristorante Andrés Carne de Res di Bogotà, uno dei più importanti dell'America Latina (il 24° dei 50 migliori ristoranti del subcontinente, secondo la rivista britannica Restaurant) contro il proprietario Andrés Jaramillo, per le sue parole sulla violenza sessuale. Le manifestanti erano tutte in minigonna. Tutto è iniziato il 2 novembre, quando un gruppo di giovani ha cenato nel ristorante e, secondo una denuncia presentata alla Polizia, una delle ragazze è stata violentata. Per cercare di ridimensionare il dramma, che avrebbe danneggiato il suo ristorante-discoteca, a Chia, uno dei quartieri della notte bogotana, Jaramillo ha commentato: "Una ragazza arriva con una maglietta e sotto una minigonna. A cosa sta giocando? e poi dopo, per togliersi la colpa del peccato dice che l'hanno violentata". La frase non è ovviamente passata inosservata e ha suscitato grande indignazione, su Twitter ci sono stati vari hashtag che hanno indirizzato la rabbia delle colombiane.
La conduttrice televisiva Vicky Dávila ha lanciato #MePongoMinifaldaYQue (mi metto la minigonna e allora?): "Se sei una donna promuovi #mepongominifaldayque! e se sei uomo anche!" ha scritto dal suo account, pubblicando poi le immagini di tutte le volte in cui è apparsa al notiziario di RCN, una delle più importanti catene televisive del Paese, in minigonna. E' stata imitata da altre donne, che hanno pubblicato le loro foto in minigonna e da molti uomini, che hanno sostenuto la campagna su Twitter manifestando il diritto di vestirsi come si vuole, senza per questo essere violentate. "Viviamo in una società che insegna alle donne a stare attente a non essere violentate e non agli uomini a non violentare" è stato uno dei tweets di commento.  Le proteste nelle reti sociali hanno dato vita alla manifestazione di ieri, davanti al ristorante di Jaramillo. Tutte in minigonna, per dimostrare contro il ristoratore e la sua mentalità machista. "Ma la cosa che mi fa più male è che molte donne la pensano come lui" ha commentato una delle manifestanti. "La minigonna non è un invito" e "Quando diciamo no è no" sono stati tra gli slogan più ascoltati nella manifestazione. Mentre molti presenti hanno chiesto un cambio culturale nei rapporti uomo donna, soprattutto nella mentalità maschile. Secondo l'Alta Consejería para la Equidad de la Mujer dichiarazioni come quella di Jaramillo "comportano un messaggio di giustificazione della violenza sessuale sulla donna, in cui si responsabilizza la donna della possibile aggressione a causa del suo abbigliamento".  Nei giorni scorsi, vista l'ondata di proteste e indignazione, Jaramillo ha chiesto scusa in un comunicato: "Ammetto di essermi espresso in modo sbagliato, dato che con le mie parole non sono riuscito a riflettere la mia filosofia di vita né il mio modo di agire, come persona". E ha aggiunto: "Voglio chiedere scusa alle donne e agli uomini che si sono sentiti offesi dalle mie dichiarazioni. Ma soprattutto alle donne, che durante tutta la mia vita ho ammirato e rispettato".  Un messaggio di scuse che non ha fermato le proteste, anche degli uomini. In tanti erano presenti al sit-in di protesta.  Le immagini della manifestazione davanti al ristorante, su elespectador.com.
Tutte in minigonna: la protesta delle donne colombiane contro la violenza sessuale


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