Siamo a Gissi, in provincia di Chieti, negli stabilimenti della Golden Lady: una “dama” che ha perso ormai tutto il suo fascino, come potete intuire guardando la vignetta di Manuel de Carli. Stiamo parlando di quasi 400 posti di lavoro persi, buttati via, quasi 400 famiglie in più che dovranno fare sacrifici per arrivare a fine mese, in quest’Italia che sembra andare dritta verso il fallimento, fermandosi solo per prendere la rincorsa.
E se l’Italia dovesse anche salvarsi, grazie alla riforma Monti, riusciremo a farlo noi italiani? È questa la domanda che si fanno i/le dipendenti della Golden Lady che il 25 novembre ha chiuso i battenti. Nello stabilimento della Val Sinello, una zona duramente colpita dalla crisi lavorativa, sono rimasti solo i tecnici incaricati di smontare i macchinari da portare in Serbia. Due settimane fa sul gruppo Facebook creato dai lavoratori c’è stato un amaro scambio di condoglianze fra dipendenti, rassegnati al fatto che i tempi che verranno saranno senza dubbio peggiori, mentre i sindacati sono riusciti ad ottenere per loro due anni di cassa integrazione in attesa della riconversione della fabbrica. Un riconversione che sembra una chimera, a cui pochi di loro credono veramente.
Per il 17 dicembre 2011, alle 10:00, i lavoratori di Gissi hanno convocato un presidio davanti agli stabilimenti al quale sono invitati a partecipare tutti coloro che appoggiano la protesta. L’invito è esteso alle istituzioni e ai giornalisti che volessero aiutarli “raccontando” sui media le loro rivendicazioni. Vi chiediamo di spargere la voce tra i vostri contatti, aderendo a questo “evento” su Facebook: http://on.fb.me/tsAP2h e invitando i vostri amici a fare altrettanto.
Voglio citare una frase che ho letto nel gruppo Facebook dei lavoratori Golden Lady: “La mancanza di lavoro annienta la dignità delle persone e le prospettive per il futuro, nostro e dei nostri ragazzi”. Chi ha condiviso questa sorte avversa sa perfettamente cosa vogliano dire queste parole.
Il blog L’isola dei cassintegrati, che da oltre un anno segue e racconta la protesta delle coraggiose donne OMSA di Faenza, è venuto a sapere della vertenza di Gissi proprio grazie a quella rete di lavoratori/trici che ci segue ormai costantemente su Facebook e su Twitter, con suggerimenti e segnalazioni come questa. Se avete un blog copiate quest’articolo, date voce al lavoro che non c’è! Grazie.
di Marco Nurra e Manuel de Carli
(6 dicembre 2011)
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