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Tutti pazzi per iPhone 5

Creato il 15 ottobre 2012 da Ilnazionale @ilNazionale

Tutti pazzi per iPhone 515 OTTOBRE – Il 12 settembre è stato presentato in tutti gli Apple Store il nuovo iPhone 5. Una spesa di 729€ per cinque centimetri in più dell’iPhone 4S, uscito solamente un anno fa. Migliaia i giovani che hanno passato la notte davanti agli Apple Store, per essere i primi a comprare il primo prodotto della casa Apple dopo la morte del grande Steve Jobs.

Piccole grandi rivoluzioni che rispondono ad una politica Apple basata su innovazioni periodiche: Apple, infatti, cambia ciclicamente le regole del gioco (Apple I, Macintosh, iMac, Powerbook, iPod, iPhone, iPad), poi affina i propri prodotti con upgrades che coinvolgono sia i processi di fabbricazione che i materiali usati. Apple non è solo hardware ma è anche software e l’unione dei due crea dispositivi unici e superiori al modello di business proposto prima da Microsoft e ora da Google.

Una rincorsa all’ “ultimo figlio di Steve” che forse è diventata quasi una moda. Ed essendo da sempre la moda un’espressione dei tempi, la corsa al nuovo iPhone 5 ci rivela un po’ quali siano le tendenze italiane: comprare vestiti dai cinesi (quando i cinesi molto spesso poi si vestono nelle boutiques italiane: qualcosa non torna!); andare a fare la spesa al supermercato più conveniente per trovare l’offerta migliore; comprare trucchi e cosmetici da Kiko Make Up per approfittare delle offerte settimanali; acquistare oggetti per la casa da “99 centesimi” o “Tutto 1€” ecc… Infine spendere quasi un intero stipendio per un telefono super accessoriato, del quale si sfruttano le chiamate, i messaggi, WhatsApp, Facebook Mobile e qualche altra applicazione -le stesse presenti anche nel Samsung ad un prezzo inferiore- e comprarne la custodia in negozietti cinesi a 5€!

Questo ci dimostra come il settore tecnologico sia un ambito che, nonostante la crisi economica italiana, continua a lavorare bene. Ma soprattutto ci suggerisce anche quanto siamo diventati consumisti, vittime della rincorsa all’ultimo modello, della smania di essere sempre all’ultimo grido, del voler apparire piuttosto che essere. E tutto ciò perché oramai siamo abituati a vivere in un mondo dove le cose vecchie o rotte, o solamente “passate di moda”, non si aggiustano più ma si buttano per averne sempre di nuove e di migliori.

In un periodo di crisi come il nostro, si sono sentite diverse polemiche inerenti le code davanti agli Apple Store. Un giovane italiano precario preferirebbe restare in casa il fine settimana per un mese ma riuscire a comprarsi un iPhone, piuttosto che andare in giro con altri telefoni di marchi comunque molto validi. E questo probabilmente può essere criticabile, ma obiettivamente è anche vero che ognuno di noi è libero di fare le proprie scelte e di spendere i propri risparmi come meglio crede. Anzi, spesso le polemiche e le critiche partono proprio da coloro che spendono cifre elevate per prodotti molto meno utili.

Ci lamentiamo sempre di essere senza soldi e arrivare con fatica a fine mese, quando i rimedi per poter vivere più serenamente ci sarebbero, ma non riusciamo a rinunciare ai nostri subdoli vizi. Ed ecco allora che nessuno rinuncia, “per risparmiare”, ad un iPhone, alle serate in discoteca con gli amici, magari anche con tavolo riservato, al cocktail da 8€ la sera piuttosto che ad una bevanda analcolica qualunque, al pacchetto di sigarette ogni giorno, e così via.

E’ semplicemente una questione di etica. “Dillo con un iPhone!”

Gloria Girometti


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