Adam Silver, che ha avuto l’ingrato compito di comunicare la notizia al mondo intero ha detto:
“Dobbiamo creare un modello che vada bene a 30 franchigie, che sia sostenibile, che permetta ai giocatori di mantenersi ed ai proprietari di guadagnare. Abbiamo espresso varie proposte, compresa una da due miliardi all’anno da dividere tra i giocatori, circa 5 milioni a testa, a crescere con gli introiti della Lega. Comunque continueremo a fare il possibile per trovare un accordo che sia il meglio per le nostre squadre, i nostri giocatori, il nostro pubblico ed il nostro gioco!”.
Assalito dai giornalisti all’uscita della riunione, David Stern ha dovuto esprimersi:
“Siamo reduci da una stagione fantastica, purtroppo però ci sono parecchi problemi di natura economica, sopratutto per le squadre delle città più piccole non possiamo andare avanti di questo passo“.
Anche Billy Hunter, capo dell’associazione giocatori, ha espresso il suo pensiero:
“L’incontro è durato più di tre ore, la Lega ha fatto una proposta che definirei moderata, ma le distanze sono rimaste troppo ampie. Inizia il Lock Out!”
Niente mercato, niente trade, e buio totale per i free agent, che almeno però sono sicuri di poter venire a giocare in Europa, al contrario dei giocatori sotto contratto, sui quali la NBA deve ancora espremersi. La FIBA ha già detto che non accoglierà giocatori NBA sotto contratto senza il permesso di Stern.
Nel 1998-99, la stagione venne accorciata di 32 partite, ed anche quest’anno sembra che i tempi per un accordo siano piuttosto lunghi, quindi il rischio di vedere un’annata monca c’è eccome.
Charles Barkley, che purtroppo di solito con i pronostici ci azecca, teme addirittura che i proprietari vogliano “l’Armageddon“, boicottando di fatto tutta la stagione 2011/12!