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Twitter colpisce, pechino rieduca

Creato il 19 novembre 2010 da Julesdan

PECHINO – E’ ormai tradizione che gli attivisti per i diritti umani, o gli attivisti antigovernativi in genere, in Cina aggirino il divieto di utilizzo dei Social Network per comunicare. Un’attivista per i diritti civili di 46 anni è stata condannata ad un anno di lavori forzati per aver postato su Twitter, il celebre sito di comunicazione, un messaggio che si prendeva gioco dei nazionalisti cinesi anti-giapponesi. L’accusa formulata è di “Attentato all’ordine pubblico”.

Amnesty International, in coro con il marito ed i familiari della donna, condannano il gesto del governo cinese come oppressivo e allarmante. “Questo dimostra quale sia la pressione che il governo esercita sui cittadini ogni giorno.” Chen Janping, questo il nome della twitterer, è stata condannata senza aver diritto ad un processo o ad una difesa equa, come se non bastasse la gravità della condanna in se.

Il provvedimento del governo sarebbe da considerarsi d’esempio per chi avesse idee troppo liberali, e la cattiva idea di volerle diffondere. Colpirne uno, per educarne molti, come era in voga dire durante un tristemente celebre ventennio. Intanto Chen Janping è stata trasferita in un centro di rieducazione. Chissà a chi è destinata la lezione. GGD.



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