di Giacomo Dolzani
È stata abbattuta a Fastiv, città ucraina situata nell’oblast di Kiev, durante la notte, l’ennesima statua dedicata a Lenin. Secondo quanto riferito dalle forze di sicurezza il monumento, alto circa sei metri, sarebbe stato fatto crollare al suolo dopo essere stato legato con una corda, agganciata probabilmente ad un’automobile.
Non è la prima volta che si registrano episodi simili, sono infatti già decine le statue raffiguranti Lenin ed altri simboli della Rivoluzione d’Ottobre ad essere state danneggiate o completamente distrutte, atti che sono indice del disprezzo della popolazione ucraina nei confronti della Russia di Putin che, dopo la dominazione sovietica, sta ancora una volta cercando di influenzare le decisioni del governo di Kiev, posto sotto ricatto dall’enorme mole di debiti nei confronti di Mosca e dalla sua dipendenza in campo energetico dalle forniture di gas russo, obbligandolo ad optare per l’Unione Doganale e ad abbandonare quel processo di integrazione nell’Unione Europea che i manifestanti e le opposizioni chiedono a gran voce.