Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che perde non sa quel che trova.Ma se fosse proprio il coraggio di cambiare strada a dare vita a un particolare e stimolante progetto? Questo è quello che è successo alle organizzatrici dei “Salotti di Sartoria Artistica”. Scoprite come Arianna Gandolfi e Chiara Pedrazzi di “Riqù l’arte sul filo” hanno trasformato la loro passione in un lavoro! Arianna, sei organizzatrice di numerosi eventi legati alla creatività ma anche produttrice: come concili i due ruoli?
C’è stato un momento in cui il mio lavoro di caporedattrice specializzata nel mondo del cibo aveva smesso di darmi stimoli e sentivo il bisogno di costruire qualcosa con le mie mani. In quel momento sono nati gli Scaldaparole, copriagende in tessuto di recupero, e il marchio Sakiori con cui per qualche anno ho promosso i miei capi di abbigliamento realizzati con scampoli, tessuti di tappezzeria e materiali dismessi. Questo progetto mi ha fatto conoscere moltissime persone e mi ha arricchito di conoscenze, ha rafforzato il mio carattere e mi ha forgiato per diventare una libera professionista che si destreggia tra pr e organizzazione di eventi tra il mondo del cibo e l’autoproduzione. Oggi il mio ruolo di produttrice è marginale, un po’ per tempo e un po’ per scelta: non trovo corretto esporre i miei articoli negli stessi eventi da me organizzati (lo trovo poco leale nei confronti delle altre artiste) e credo che precisione e bravura si acquisiscano con tempo e pazienza, dedicando al cucito il più tempo possibile. Quindi ora non produco, ma ho in testa di organizzare almeno due progetti legati alla sartoria che realizzerò appena troverò l’occasione giusta!
Chiara, quando e come ha inizio il progetto di Riqu’ L’Arte sul Filo?Quattro donne con voglia di crescere e RIcrearsi si sono incontrate nel 2010 grazie a un progetto della Camera di Commercio di Mantova. Riqú é nato poco a poco, idea dopo idea, progetto dopo progetto. E uno di questi progetti é stato proprio “i Salotti di Sartoria Artistica”: una vetrina dell’autoproduzione.
La voglia di dare una forma ai sogni ha fatto sì che il progetto si concretizzasse e diventasse una realtà seguita e sentita da moltissime donne che, come noi, vogliono realizzare il loro sogno di crescere e migliorarsi.
Arianna, com’è avvenuta la selezione delle creative?Sono spesso in giro per lavoro e quando scovo una nuova ragazza che fa autoproduzione utilizzando stoffe, bottoni e materiali di recupero la riempio di domande! In primis decide il cuore: i prodotti devono comunicare l’amore con cui sono fatti, il senso estetico di chi li ha realizzati, la gioia e la poesia che hanno ispirato questa produzione. È essenziale che il prodotto abbia “personalità” e parli dello stile del marchio. Attraverso i Salotti di Sartoria molte artiste si sono autocandidate e le stesse, partecipando ad altri eventi, hanno spronato altre donne a presentarsi a Riqù L’Arte sul Filo e questa è la cosa più emozionante che ci sia!
Chiara, cosa ne pensi del nuovo trend di questo Natale di preferire gli oggetti unici e handmade?Credo che questa crisi abbia rivalutato l’autoproduzione e l’idea del non buttare, ma del trasformare. La filosofia del riciclo sta entrando sempre di piú nelle nostre vite, come la voglia di avere un oggetto unico creato a mano con una storia propria.
Tenete d’occhio il nostro blog, appena ci saranno nuovi appuntamenti con i “Salotti di Sartoria Artistica” ve lo faremo sapere!