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Ultimatum del Pd per Crocetta: solo ammonito, ma non espulso

Creato il 24 luglio 2013 da Www.marsala.it @@il_volatore

 Rosario Crocetta  non è stato espulso dal Pd. Ma la delibera approvata, ieri sera, dalla Commissione nazionale di garanzia, presieduta da Luigi Berlinguer, suona come un  ultimatum: 

«Non risultano esistere accordi o intese tra il Pd e il Megafono, che possano consentire agli iscritti del Pd di far parte di altri movimenti politici o agli eletti di aderire a gruppi consiliari diversi dal Pd stesso. Rafforzare la struttura e la presenza del partito nella società è la sostanza del prossimo congresso del Pd; si ritiene che l'esistenza di episodi e di presenze collaterali al partito non possa trasformarsi in una organizzazione di iscritti e in una strutturazione parallela articolata, finalizzata ad una presenza permanente sulla scena politica che risulterà e risulterebbe alternativa e contraria alle normative che disciplinano la vita interna del Pd». La Commissione di garanzia, «ritiene, infine, che l'opera di rinnovamento e affermazione dei principi etici devono informare la vita del partito e la necessaria e leale collaborazione non possa essere favorita da formulazioni assolute e indiscriminate di denigrazione e di accusa rivolte al partito a ai suoi dirigenti».
Ma il punto cruciale della decisione della Commissione di garanzia si annida nella citazione burocratica dell'art. 2 comma 9 dello statuto del Pd: «Sono escluse dalla registrazione nell'anagrafe degli iscritti e nell'albo degli elettori del Pd le persone appartenenti ad altri movimenti politici o iscritte ad altri partiti politici o aderenti, all'interno delle assemblee elettive, a gruppi consiliari diversi da quelli del Partito democratico».
Il documento striglia anche deputati ed assessori del Pd che finora non hanno versato le quote mensili: «Né a iscritti che ricoprano incarichi istituzionali né a eletti nelle liste del Pd è consentito di sottrarsi al dovuto versamento al partito dei contributi così come previsto da statuto e regolamento finanziario».
E, comunque, è stata definitivamente chiusa la possibilità di creare liste di appoggio al Pd: «E' nella natura stessa del partito - si legge ancora nel documento - allargare le sue iniziative, aumentare i suoi contatti con la società e i suoi movimenti, favorire la partecipazione democratica, e, in particolari momenti elettorali, la convergenza di più culture per il successo delle proprie liste, nel rispetto delle norme statutarie e sulla base di accordi politici».
Per il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che nel pomeriggio aveva ironizzato: «Sono già riuniti? Come vedete sono trepidante», il contenuto della delibera della commissione Berlinguer, «rileva che è un problema di accordi politici e in quanto tale la questione va trattata in seno alla segreteria nazionale del Pd e non in sede di Commissione di garanzia». In precedenza Crocetta si era rammaricato di non avere ricevuto neanche una telefonata dal segretario del Pd, Epifani, «soprattutto di essere giudicato in seguito al ricorso presentato da un esponente del Pd (Crisafulli, ndr) che dalla stessa Commissione è stato giudicato non candidabile».
Per il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, «la Commissione si è espressa in sintonia con il documento della direzione regionale del Pd di sabato scorso» che poneva il problema della doppia militanza, ma anche la questione del mancato versamento dei contributi al partito.
Per Beppe Lumia, eletto al Senato nella lista del Megafono, ma capogruppo del Pd in commissione Giustizia a Palazzo Madama, «chi aveva scommesso su un risultato contro il Megafono è rimasto deluso. Il presidente Crocetta e Lumia lavorano per cambiare la politica. Pd e Megafono sono risorse che insieme possono mutare il volto della Sicilia».
 


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