Domenica, ultima giornata estiva, abbiamo potuto fare una bella passeggiata sul lungomare di Sidney che avevamo visitato qualche mese fa. Nonostante fossimo alle soglie dell’autunno faceva ancora un bel calduccio, più di venti gradi, e, come diceva Marcovaldo, avevamo a disposizione “una bella mattina, due ore di tempo” e qualche timido raggio di sole.
La spiaggia non si può dire che fosse affollata, anche sulla passeggiata c’erano pochissimi passanti. Questa volta non ho fatto fatica ad evitare la presenza umana, non c’era praticamente nessuno su questa piacevolissima passeggiata che conduce al centro di Sidney. Il cielo non è più azzurro come in luglio, ma rimane un luogo piacevole per riflettere sulla bellezza del mare e per rilassarsi.
All’orizzonte si perfilano le isole dell’archipelago che ci separano dagli Stati Uniti. Da qui si può prendere il traghetto per arrivare ad Anacortes e da lì raggiungere la terra ferma, Seattle e lo stato di Washington. Viene voglia di viaggiare, di andare da un’isola all’altra, di abbandonare la routine quotidiana, la razionalità del dovere e partire per un’avventura nuova in questa geografia caotica di isole, penisole, cale e fiordi.
Basterebbe aver portato il passaporto per imabarcarsi sul traghetto e partire verso altri porti, cullati dall’azzurro delle acque calme e il verde intenso delle conifere. La fantasia spazia e immagina come potrebbe essere la vita su isole più piccole e selvagge, dove molti decidono di andare in pensione per allontanarsi dallo stress della vita postmoderna. L’immaginazione da colore ad atmosfere decisamente nordiche, dove tutto è pace, silenzio e voluta solitudine. Siamo solo a tre kilometri dal centro del paesino, dove troveremo turisti e pensionati locali.
Il profilo delle isolette si confonde e la luce si stempera all’orizzonte. Vorrei che l’estate non finisse mai. Che questa luce ci accompagnasse nei mesi autunnali, ma so che si tratta del canto del cigno. Respiro l’aroma del mare, i profumi delle erbe selvatiche, finocchio, rosmarino, rosa canina, che costeggiano la spiaggia.
All’improvviso appare un melo abbarbicato su uno scoglio. Mi sorprendono i colori delle mele rosse e dei rami che si protendono verso il mare, in un’anfratto difficilmente raggiungibile dagli esseri umani.
La zona è impervia, la costa si è fatta rocciosa, appaiono piccole scogliere a strapiombo sul mare; le mele aggiungono una nota di colore al paesaggio.
Giriamo l’angolo e ci troviamo in prossimità del centro. I turisti si mescolano con la popolazione locale, in gran parte di origine britannica.
Non sono la sola a scrutare l’orizzonte…