La Talgo, impresa spagnola di costruzione di materiale ferroviario, lancia un ultimatum al governo della Regione Sicilia per sbloccare l’acquisizione del sito di produzione di Carini, ex stabilimento Keller che dal 2010 è inattivo e i cui operai sono da 4 anni in cassa integrazione, dove l’azienda spagnola avrebbe intenzione di investire per preservare il know-how del territorio.
Ci aiutano a capire meglio la vicenda le dichiarazioni di Totò Scalisi, consulente siciliano dell’impresa iberica, il quale afferma chiaramente: “La questione è molto semplice, Talgo è interessata ai lavoratori ed alle loro competenze altamente specialistiche ma non al salvataggio della Keller”.
Il 14 maggio scorso Talgo ha chiesto formalmente all’Assessore Regionale alle Attività Produttive Linda Vancheri la convocazione di un tavolo tecnico per studiare la questione e cercare un accordo per il rilancio del polo ferroviario siciliano.
Di pochi giorni fa sono le dichiarazioni della stessa Vancheri, la quale ha risposto all’ultimatum in maniera piuttosto conciliante affermando: “Il nostro interesse resta alto, infatti il 4 giugno, presso la Presidenza della Regione, è indetta una riunione che mi vedrà coinvolta con l’Assessore alle Infrastrutture Torrisi e quello competente in materia di lavoro Bruno”.
La Talgo in Sicilia garantirebbe, oltre l’assunzione dei 190 lavoratori licenziati da Keller ed il rilancio del polo industriale di Carini, l’arricchimento dell’offerta infrastrutturale dell’isola, che ha visto per troppo tempo ignorate le esigenze delle ferrovie siciliane. Sempre per bocca del consulente siciliano della Talgo Scalisi, apprendiamo che “I treni della Talgo potrebbero coprire la tratta Palermo-Catania in 1h e 50 minuti, senza nemmeno fare degli adeguamenti alla rete ferroviaria”. E inoltre: “Se Talgo costruisce i treni in Sicilia, non si porta le materie prime dalla Spagna, ma deve reperirle qui. Tutto questo significa lavoro e sviluppo anche per altre aziende”.Le caratteristiche e le criticità della rete ferroviaria spagnola sono, tra l’altro, molto simili a quelle italiane, una ulteriore carta a favore della Talgo, che arriverebbe in Sicilia con un’idea ben precisa sul lavoro da effettuare per rilanciare le ferrovie siciliane e nazionali.
Se dunque i tempi stringono, non c’è che da augurarsi un positivo sviluppo delle trattative per rilanciare il settore delle ferrovie siciliane, un ramo troppo strategico per esser lasciato così tristemente al macero. Sicuramente sarebbe una bella prospettiva quella di costruire treni per la Sicilia con maestranze siciliane, ma meglio volare bassi per il momento ed attendere un accordo ufficiale prima di abbandonarsi a considerazioni entusiastiche.
Ultimo treno per le ferrovie siciliane, 9.6 out of 10 based on 5 ratings