Il mondo nascosto che sembrerebbe emergere dalle intercettazioni è di uno stridente contrasto con l'ideologia professata fino ad oggi dalla Lega, riassunta nello slogan ripetuto mille volte: "Roma Ladrona!"
Ora, a quanto sembra, non era solo "Roma, ladrona".
Se è avvilente per chi non è mai stato leghista figuriamoci per chi nella Lega, nella Padania ci ha sempre creduto. Quello che sta emergendo dalle intercettazioni è uno squallido mondo, il solito che si è abituati a vedere nel mondo politico e in quello dei partiti quando ci sono troppi soldi. Il Corriere pubblica alcuni stralci delle intercettazioni delle telefonate tra Francesco Belsito e Nadia Dagrada, un'impiegata amministrativa della Lega non sottoposta ad indagini:
F.B. «rievoca tutte le elargizioni fatte ai Bossi e alla vicepresidente del Senato Rosy Mauro»
N.D. «fare tutte le copie dei documenti che dimostrano i pagamenti fatti a loro favore e di nascondere gli originali in una cassetta di sicurezza»; e «riferisce di essere in possesso di copiosa documentazione e di una registrazione compromettente per la Lega».
N.D. «Gli dici (a Bossi, ndr): capo, guarda che è meglio sia ben chiaro: se queste persone mettono mano ai conti del Federale, vedono quelle che sono le spese di tua moglie, dei tuoi figli, e a questo punto salta la Lega (...). Papale papale glielo devi dire: ragazzi, forse non avete capito che, se io parlo, voi finite in manette o con i forconi appesi alla Lega».[fonte cit.]imagecredit tg24.sky.it