Altri due tunisini, di 30 e 38 anni, sono stati arrestati dalla polizia, nell'ambito dell'operazione antidroga della questura di Perugia denominata «Zbun», che nei mesi scorsi aveva permesso di individuare un canale di approvvigionamento di cocaina ed eroina proveniente dalla Campania.
L'indagine aveva portato all'arresto in flagranza di 13 persone di varia nazionalità e al recupero di circa 2 chilogrammi di eroina appena acquistati.
L'attività di intercettazione ed i successivi riscontri avevano consentito di individuare una organizzazione dedita allo spaccio nel capoluogo umbro.
Alcuni dei protagonisti (ritenuti i vertici del gruppo), capaci di approvvigionamento continuo e di coordinamento dei «pusher di piazza», sono stati via via arrestati.
Al termine dell'indagine, il pm Manuela Comodi ha chiesto ed ottenuto dal gip Lidia Brutti 29 ordinanze di custodia cautelare in carcere di cui 26 sono state eseguite.
Per quanto riguarda i due ultimi arresti, il trentenne è stato bloccato nella serata di martedì scorso, dagli agenti del commissariato di Orvieto, dove il giovane si era trasferito insieme alla moglie italiana.
Con uno stratagemma (la necessità di regolarizzare alcuni documenti di soggiorno) è stato invitato in commissariato, dove gli è stata notificata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il trentottenne è stato arrestato ieri dalla sezione antidroga della squadra mobile, nel centro storico di Perugia.
Dall'indagine era emerso che i due erano pusher di piazza molto attivi: il primo - si è appreso in questura - operava prevalentemente nella zona di Porta Pesa, il secondo nella zona dell'Arco Etrusco.
Spacciavano, a richiesta, sia eroina (definita al telefono con il termine «R»), sia cocaina («C»).
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