A Pisa probabilmente tutti conoscevano già questa storia, èla classica storia che si tramanda nel vecchio bar del paese, tra un caffè euna partita a carte, realmente accaduta nell'estate del 1970. Il regista escrittore Roan Johnson (trentacinquenne, metà italiano e metà inglese) ècresciuto a Pisa e avrà sicuramente frequentato il vecchio bar, rimastoaffascinato dal racconto, ha deciso di divulgarlo ad un pubblico più ampio.Così si fà regista, sceneggiatore e scenografo, affiancato da uno dei treprotagonisti, il Lulli, classe 1951, per narrarci questa storiabislacca che ha come antefatti il polverone della fine degli anni '60, ladittatura dei Colonnelli Greci del 67, il maggio parigino, la strage di PiazzaFontana del 69, per citarne alcuni, in generale il clima di tensione e violenzanell'Italia e non solo, di quegli anni. Detto questo, i tre protagonisti vivonola gioventù nel 1970. Lulli è un liceale diciannovenne con la passione dellachitarra e scarso fervore per la politica, il suo amico e compagno di chitarrae del collettivo, Fabio Gismondi, e il personaggio chiave della storia ilMasi, uno di cui ti chiedi continuamente se ha ragione o se è un coglione (definizione dell'attore che lo interpreta, Claudio Santamaria), già alloracelebrità locale, cantautore impegnato, lavora anche con Pasolini, autore della Ballata del Pinelli, è più grande di qualche anno degli altri due eproprio per la sua appassionata partecipazione alla musica e alla politica,gira il mondo con la chitarra cantando di partigiani e operai, suscita ildovuto fascino e, posto sul piedistallodel mito, coinvolge gli ingenui amici in un'avventura imbarazzante, un viaggiodivertentissimo (per noi pubblico, s'intende), una fuga paranoica verso iconfini dell'Italia, in seguito a voci di corridoio che si diffondevano nelmovimento studentesco sulla possibilità di un colpo di stato militare, per cuiloro, primi della lista che i potenziali colonnelli verrebbero a cercare,rischierebbero la vita. Decidono difuggire verso l'Austria per chiedere asilo politico e scavalcando illegalmentei confini finiscono direttamente nelle prigioni austriache, innescando, comeuna bomba ad orologeria, un incidente diplomatico imbarazzante che coinvolgeràpersino Aldo Moro. Una vicenda che si intreccia a incomprensioni ed equivoci,tipici di una commedia all'italiana, ma realmente accaduti, per citarne uno: durantela fuga, incontrano truppe militari dirette a Roma, convinti che siano inprocinto di preparare il golpe, in realtà si dirigono verso la capitale per laclassica parata del 2 Giugno. Johnson documenta anche la tensione e gli statid'animo, dipinge il quadro della società e della famiglia italiana del 1970 conumorismo, accentuando il contrasto tra i voli pindarici di una generazionesognatrice e la realtà semplice e concreta della tipica famiglia di provinciaitaliana, esemplare è la frase del padre di Lulli che dice al figlio “ma che nesai delle cose importanti che non sai fare neanche quelle normali”. C'èsicuramente un briciolo di nostalgia dietro a questa ironia, ed è spontaneo unconfronto tra il fervore politico di allora (anche se paranoico) e la partecipazione di oggi, e tra lo spirito rivoluzionario(anche se da strapazzo) e l’indifferenza moderna. Visto in questo momentostorico politico, però, non ci sembra così cambiato il pensiero di esterofilismo,per cui ci sembra che ci sia un governo sempre più democratico fuori dai nostriconfini “andiamo in Austria che è un paese più democratico” “democratico? Ma sec’è nato Hitler in Austria”. Non confeziona nulla di nuovo a livello tecnico enarrativo, ma la storia è ottima, anchecon scarsi mezzi, è ben raccontata per merito anche dei bravissimi attori. Celaun sapore romantico e nostalgico, la sensazione è di vedere una storia di unpassato colorato, che ci fa sentire di vivere un oggi in bianco e nero, e ilmessaggio è chiaro: abbiamo perso quell' ingenuità. Film da vedere, ancheperchè si ride, si ride tanto. voto: 7
Magazine Cinema
A Pisa probabilmente tutti conoscevano già questa storia, èla classica storia che si tramanda nel vecchio bar del paese, tra un caffè euna partita a carte, realmente accaduta nell'estate del 1970. Il regista escrittore Roan Johnson (trentacinquenne, metà italiano e metà inglese) ècresciuto a Pisa e avrà sicuramente frequentato il vecchio bar, rimastoaffascinato dal racconto, ha deciso di divulgarlo ad un pubblico più ampio.Così si fà regista, sceneggiatore e scenografo, affiancato da uno dei treprotagonisti, il Lulli, classe 1951, per narrarci questa storiabislacca che ha come antefatti il polverone della fine degli anni '60, ladittatura dei Colonnelli Greci del 67, il maggio parigino, la strage di PiazzaFontana del 69, per citarne alcuni, in generale il clima di tensione e violenzanell'Italia e non solo, di quegli anni. Detto questo, i tre protagonisti vivonola gioventù nel 1970. Lulli è un liceale diciannovenne con la passione dellachitarra e scarso fervore per la politica, il suo amico e compagno di chitarrae del collettivo, Fabio Gismondi, e il personaggio chiave della storia ilMasi, uno di cui ti chiedi continuamente se ha ragione o se è un coglione (definizione dell'attore che lo interpreta, Claudio Santamaria), già alloracelebrità locale, cantautore impegnato, lavora anche con Pasolini, autore della Ballata del Pinelli, è più grande di qualche anno degli altri due eproprio per la sua appassionata partecipazione alla musica e alla politica,gira il mondo con la chitarra cantando di partigiani e operai, suscita ildovuto fascino e, posto sul piedistallodel mito, coinvolge gli ingenui amici in un'avventura imbarazzante, un viaggiodivertentissimo (per noi pubblico, s'intende), una fuga paranoica verso iconfini dell'Italia, in seguito a voci di corridoio che si diffondevano nelmovimento studentesco sulla possibilità di un colpo di stato militare, per cuiloro, primi della lista che i potenziali colonnelli verrebbero a cercare,rischierebbero la vita. Decidono difuggire verso l'Austria per chiedere asilo politico e scavalcando illegalmentei confini finiscono direttamente nelle prigioni austriache, innescando, comeuna bomba ad orologeria, un incidente diplomatico imbarazzante che coinvolgeràpersino Aldo Moro. Una vicenda che si intreccia a incomprensioni ed equivoci,tipici di una commedia all'italiana, ma realmente accaduti, per citarne uno: durantela fuga, incontrano truppe militari dirette a Roma, convinti che siano inprocinto di preparare il golpe, in realtà si dirigono verso la capitale per laclassica parata del 2 Giugno. Johnson documenta anche la tensione e gli statid'animo, dipinge il quadro della società e della famiglia italiana del 1970 conumorismo, accentuando il contrasto tra i voli pindarici di una generazionesognatrice e la realtà semplice e concreta della tipica famiglia di provinciaitaliana, esemplare è la frase del padre di Lulli che dice al figlio “ma che nesai delle cose importanti che non sai fare neanche quelle normali”. C'èsicuramente un briciolo di nostalgia dietro a questa ironia, ed è spontaneo unconfronto tra il fervore politico di allora (anche se paranoico) e la partecipazione di oggi, e tra lo spirito rivoluzionario(anche se da strapazzo) e l’indifferenza moderna. Visto in questo momentostorico politico, però, non ci sembra così cambiato il pensiero di esterofilismo,per cui ci sembra che ci sia un governo sempre più democratico fuori dai nostriconfini “andiamo in Austria che è un paese più democratico” “democratico? Ma sec’è nato Hitler in Austria”. Non confeziona nulla di nuovo a livello tecnico enarrativo, ma la storia è ottima, anchecon scarsi mezzi, è ben raccontata per merito anche dei bravissimi attori. Celaun sapore romantico e nostalgico, la sensazione è di vedere una storia di unpassato colorato, che ci fa sentire di vivere un oggi in bianco e nero, e ilmessaggio è chiaro: abbiamo perso quell' ingenuità. Film da vedere, ancheperchè si ride, si ride tanto. voto: 7
Possono interessarti anche questi articoli :
-
6° Premio Internazionale per la Sceneggiatura Mattador: la Giuria 2015 si...
I migliori aspiranti sceneggiatori del 6° Premio Mattador saranno resi noti venerdì 3 luglio 2015 alle ore 17.30 al Teatro Verdi di Trieste, Sala di... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Sabaudia Film Fest: il festival dedicato alla commedia italiana
Si terrà a Sabaudia dal 10 al 18 luglio il Sabaudia Film Fest, promosso ed organizzato dal Comune di Sabaudia. La prima edizione del festival dedicato alla... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Perché al “concorso” Rai non dovrebbe andare nessuno
Miei cari, so che mi ripeterò, poiché ne avevo già parlato in precedenza ma sinceramente, la storia del concorso per giornalisti Rai mi ha nauseata ed... Leggere il seguito
Da Rory
CULTURA, MUSICA -
COSENZA: L’UOMO NOMADE | Peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie,...
Mostra L’UOMO NOMADE peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie, migranti, memorie Cosenza – Palazzo ArnoneMercoledì 1 luglio 2015 – ore 11. Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ -
Quattro chiacchiere e un caffè con... Francesca Angelinelli!
Buon pomeriggio, cari lettori! ^^Oggi sono qui per con un appuntamento speciale di "Quattro chiacchiere e un caffè con...", rubrica di interviste e curiosità. Leggere il seguito
Da Francikarou86
CULTURA, LIBRI -
ROMA e SUTRI: PRIMA NAZIONALE KIRON CAFE’ | TEATRI DI PIETRA LAZIO XVI EDIZIONE
KIRON cafè TEATRI DI PIETRA LAZIOXVI EDIZIONE PRIMA NAZIONALE SABATO 4 LUGLIO 2015ANFITEATRO DI SUTRI (Viterbo) DOMENICA 5 LUGLIO 2015AREA ARCHEOLOGICA, PARCO D... Leggere il seguito
Da Amedit Magazine
CULTURA, SOCIETÀ




