Umorismo all'italiana, una storia vera
Creato il 23 novembre 2011 da Presidenziali
@Presidenziali
A Pisa probabilmente tutti conoscevano già questa storia, èla classica storia che si tramanda nel vecchio bar del paese, tra un caffè euna partita a carte, realmente accaduta nell'estate del 1970. Il regista escrittore Roan Johnson (trentacinquenne, metà italiano e metà inglese) ècresciuto a Pisa e avrà sicuramente frequentato il vecchio bar, rimastoaffascinato dal racconto, ha deciso di divulgarlo ad un pubblico più ampio.Così si fà regista, sceneggiatore e scenografo, affiancato da uno dei treprotagonisti, il Lulli, classe 1951, per narrarci questa storiabislacca che ha come antefatti il polverone della fine degli anni '60, ladittatura dei Colonnelli Greci del 67, il maggio parigino, la strage di PiazzaFontana del 69, per citarne alcuni, in generale il clima di tensione e violenzanell'Italia e non solo, di quegli anni. Detto questo, i tre protagonisti vivonola gioventù nel 1970. Lulli è un liceale diciannovenne con la passione dellachitarra e scarso fervore per la politica, il suo amico e compagno di chitarrae del collettivo, Fabio Gismondi, e il personaggio chiave della storia ilMasi, uno di cui ti chiedi continuamente se ha ragione o se è un coglione (definizione dell'attore che lo interpreta, Claudio Santamaria), già alloracelebrità locale, cantautore impegnato, lavora anche con Pasolini, autore della Ballata del Pinelli, è più grande di qualche anno degli altri due eproprio per la sua appassionata partecipazione alla musica e alla politica,gira il mondo con la chitarra cantando di partigiani e operai, suscita ildovuto fascino e, posto sul piedistallodel mito, coinvolge gli ingenui amici in un'avventura imbarazzante, un viaggiodivertentissimo (per noi pubblico, s'intende), una fuga paranoica verso iconfini dell'Italia, in seguito a voci di corridoio che si diffondevano nelmovimento studentesco sulla possibilità di un colpo di stato militare, per cuiloro, primi della lista che i potenziali colonnelli verrebbero a cercare,rischierebbero la vita. Decidono difuggire verso l'Austria per chiedere asilo politico e scavalcando illegalmentei confini finiscono direttamente nelle prigioni austriache, innescando, comeuna bomba ad orologeria, un incidente diplomatico imbarazzante che coinvolgeràpersino Aldo Moro. Una vicenda che si intreccia a incomprensioni ed equivoci,tipici di una commedia all'italiana, ma realmente accaduti, per citarne uno: durantela fuga, incontrano truppe militari dirette a Roma, convinti che siano inprocinto di preparare il golpe, in realtà si dirigono verso la capitale per laclassica parata del 2 Giugno. Johnson documenta anche la tensione e gli statid'animo, dipinge il quadro della società e della famiglia italiana del 1970 conumorismo, accentuando il contrasto tra i voli pindarici di una generazionesognatrice e la realtà semplice e concreta della tipica famiglia di provinciaitaliana, esemplare è la frase del padre di Lulli che dice al figlio “ma che nesai delle cose importanti che non sai fare neanche quelle normali”. C'èsicuramente un briciolo di nostalgia dietro a questa ironia, ed è spontaneo unconfronto tra il fervore politico di allora (anche se paranoico) e la partecipazione di oggi, e tra lo spirito rivoluzionario(anche se da strapazzo) e l’indifferenza moderna. Visto in questo momentostorico politico, però, non ci sembra così cambiato il pensiero di esterofilismo,per cui ci sembra che ci sia un governo sempre più democratico fuori dai nostriconfini “andiamo in Austria che è un paese più democratico” “democratico? Ma sec’è nato Hitler in Austria”. Non confeziona nulla di nuovo a livello tecnico enarrativo, ma la storia è ottima, anchecon scarsi mezzi, è ben raccontata per merito anche dei bravissimi attori. Celaun sapore romantico e nostalgico, la sensazione è di vedere una storia di unpassato colorato, che ci fa sentire di vivere un oggi in bianco e nero, e ilmessaggio è chiaro: abbiamo perso quell' ingenuità. Film da vedere, ancheperchè si ride, si ride tanto. voto: 7
Potrebbero interessarti anche :