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UMP, argine repubblicano all’estremismo in Francia

Creato il 24 marzo 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Le dipartimentali in Francia si girano a destra.

L’evidenza si manifesta in tutta la Francia : l’alleanza tra il centro-destra di Sarkozy (UMP) e il centro di Borloo ( UDI) ha dato i suoi frutti : i dipartimenti francesi si sono coperti di un bleu républicain, la destra moderata ha infatti conquistato il 30% dei suffragi. Altro dato di grande impatto è l’elevato tasso di partecipazione a queste elezioni locali, che sfiora il 51% quando in passato si stabilizzava oscillava tra il 32% e il 45%. Il PS di Hollande e Valls, attuale primo ministro, ha perso ma ha conservato i suoi feudi del sud ovest e una percentuale honorable del 20% come afferma lo stesso inquilino di Palais Matignon.
L’elemento che tuttavia caratterizza in maniera ponderante questa tornata elettorale è la stabilizzazione del Front National, che giunge al 26% dei voti e arrivando in prima posizione in più di quaranta dipartimenti, situati soprattutto al nord e al sud est dell’Esagono.

francia

Photo Credit: Ministère de l’Intérieure

I dipartimenti, una storia che dura dalla rivoluzione.

Le elezioni dipartimentali affondano le loro radici nella storia della Francia repubblicana, già presenti agli albori della rivoluzione francese. Nel periodo del Consolato, ovvero tra la fine del Terrore di Robespierre e prima dell’avvento napoleonico, i conseils généraux de département, de commune et de districts cercavano di infondere in tutta la Francia non parigina i valori repubblicani di partecipazione politica e gestione della cosa pubblica. Con il susseguirsi del tempo tuttavia, i poteri del consigli generali diminuirono tanto da far corrispondere un allontanalmento dei cittadini da quest’agone politico. Il sistema elettorale per queste elezioni è composto da un sistema maggioritario a doppio turno, nel quale se un partito non prende il 50%+1 dei voti al primo turno accede al secondo turno con tutti i partiti che hanno ricevuto il 12.5% dei voti rispetto agli aventi diritto al voto, non rispetto ai soli voti espressi.
In prassi, più che un voto a un candidato, il voto per le elezioni dipartimentali è un voto politico per il partito al governo, ed in questo caso un voto contro o a favore del Partito Socialista di Hollande. La campagna elettorale dei socialisti, guidati in atto dal primo ministro Valls, ha avuto come oggetto principale l’attacco diretto al Front National di Marine Le Pen, temendo una deriva antirepubblicana della società francese e non da meno una perdita troppo elevata di consensi. Proprio Valls diceva l’8 marzo « J’ai peur pour mon Pays qu’il se fracasse contre le Front National », sottolineando il timore che la Francia perdesse la sua fiera identità repubblicana. La strategia politica dell’UMP, il partito di centrodestra, è stata diametralmente opposta a quella appena esplicata: Alain Juppé, sindaco di Bordeaux, in risposta al Primo Ministro afferava pochi giorni fa che Le premier ministre dit d’avoir peur du FN. Pas moi.  Il centrodestra infatti, più che temere gli estremismi, nella campagna ha cercato di ricostruire quel grande raggruppamento della maggioranza silenziosa dei francesi, che ha difficoltà a votare a sinistra e guarda con diffidenza la seduzione radicale di Madame Le Pen.

Corrèze: gonfalone di vittoria dell’UMP.

Il caso emblematico di questa vittoria dell’UMP è il dipartimento di Corrèze, campagna collinare francese del limosino da sempre feudo di Hollande e in cui è stato sindaco del suo capoluogo, Tulle. L’agguerrita Bernadette Chirac, settantagenaria moglie dell’ex Presidente, è scesa in campo villaggio per villaggio, cercando di convincere la mediobassa borghesia francese a non votare per chi da soluzioni troppo semplici per essere vere e per chi vede nell’altro il problema e l’origine di ogni male.
Ora l’UMP si divide per quanto concerne il voto per il secondo turno, nei dipartimenti in cui il Front National è avversario di un partito “repubblicano”, c’è chi come Sarkozy che spinge per un ni ni, ne votare i socialisti ne votare il front national e c’è chi come Juppé sprona gli elettori moderati al fronte repubblicano contro gli estremismi.
Intanto, Bernadette dovrà lasciare gli agi parigini di Quai de Conti e tornare in Corrèze, seduta in una brasserie di paese, senza guardie del corpo, e ascoltare la sua gente. Queste elezioni francesi in definitiva insegnano che essere giovani non sempre è sinonimo di intelligenza politica, di carisma, di vittoria.

Tags:elezioni,Francia,Front National,manuel valls,UMP

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