Magazine Cucina
Premetto che sono molto tradizionale su alcune cose, come il pranzo del 25. In casa nostra si mangiano i tortellini in brodo di cappone. E visto che siamo emiliane, bolognesi per l'esattezza, capirete il perchè ( tortellini piccoli quanto un unghia rigorosamente fatti in casa dalla nostra nonna).
Ma vorrei comunque proporvi un' alternativa per chi non avesse la fortuna di avere i tortellini doc!
Essendo periodo di radicchio tardivo, ho pensato a questa pasta ripiena che vi assicuro essere deliziosa nell'aspetto e nel gusto.
Un foodblogger ricevendo molto spesso richieste di aiuto da parte di amici e lettori, ha il compito di consigliare al meglio, di fornire una valida alternativa alla tradizione. Siamo ragazze giovani, amiamo la cucina, non vogliamo spendere cifre pazzesche ma vogliamo sorprendere con effetti speciali. Non è forse vero? E allora poter proporre ricette alternative seguendo la stagionalità (sapete, io sono fissata) dei prodotti, magari anche la vicinanza geografica, si possono avere grandi risultati.
Con questo primo piatto, ho partecipato ad una splendida iniziativa promossa da Voiello dedicata ai foodblogger e alla loro idea di piacere vero.
Questo è stato il mio pensiero:
Pasta, quanta felicità in una semplice parola.
Quanti ricordi mi legano a questo semplice ingrediente, fatto di farina, acqua, aria e sole.
E quante volte viaggiando in giro per il mondo, pur assaggiando piatti meravigliosi, ne ho sentito la mancanza.
La sua consistenza sotto i denti, il suo sapore, il suo piacere vero.
Pensare alla pasta per me è come tornare a casa, dove ritrovo gli affetti, l’amore, il calore, il riparo, la genuinità e soprattutto il meglio.
Per una gourmande, food-blogger come me, per cucinare bene come per mangiare bene bisogna iniziare dagli ingredienti: infatti una delle mie citazioni preferite è non a caso “ Io ho dei gusti semplicissimi, mi accontento solo del meglio”di Oscar Wilde.
E cos’è il meglio per me? Toccare, ascoltare, assaggiare, annusare ogni prodotto. E’ solo così che si può trovare la pasta preferita, l’olio d’oliva migliore, è solo così che si può trovare il piacere vero.
Oggi il mio piacere vero in cucina voglio trasmetterlo attraverso la terra che mi ha adottata, la marca Trevigiana, un piccolo fazzoletto di Veneto, terra ricca di storia, arte e prodotti meravigliosi.
Ingredienti genuini come le persone che li lavorano e la terra che li ospita.
Ho scelto per voi di abbinare alla pasta Voiello, quattro prodotti enogastronomici che rappresentano al meglio la mia terra e sono: il radicchio rosso igp, la casatella dop, la soppressa e il raboso Piave.
Paccheri ripieni di casatella trevigiana e soppressa
glassati al radicchio e raboso.
Ingredienti: per 6 persone
difficoltà: facile
costo: basso
500 gr di paccheri Voiello
200 gr di casatella trevigiana o formaggio a pasta molle (stracchino o squaqquarone)
6 fette di soppressa trevigiana (o salame a vostra scelta)
Un caspo di radicchio precoce o tardivo
Olio extravergine d’oliva
Sale
1 scalogno
1 cucchiaino di zucchero di canna
1 bicchiere di vino rosso raboso (o uno a vostra scelta)
Preparazione:
Per prima cosa stufate il radicchio precedentemente lavato e tagliato, con un filo d’olio e uno scalogno.
Sfumate con il vino rosso e aggiungete un cucchiaino di zucchero per dare dolcezza al radicchio, di natura un po’ amarognolo.
Lo zucchero assieme al vino creerà una glassa che si sposerà perfettamente al formaggio e alla pasta che lo avvolge.
Mentre l’acqua della pasta raggiunge il bollore, preparate in una ciotola la casatella e stemperatela con la soppressa tagliata a dadini. Quando i paccheri saranno cotti, dopo 7 minuti, scolateli sotto l’acqua fredda per evitare che continuino a cuocere. A questo punto, farcite ogni pacchero con la farcia di casatella e soppressa e passate sotto il grill affinchè il formaggio si sciolga, o nel microonde.
Preparate il piatto di portata, adagiando la pasta ripiena sul fondo e completando con il radicchio glassato al raboso.
Per chi volesse seguirmi, oggi, a mezzogiorno, sarò su Antenna Tre, ospite del programma Ore 12 in cui parleremo del Menu di Natale.
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