Il feto è un essere umano, così dice l’embriologia moderna, il feto è una persona, così cominciano a riconoscere gli organi giudiziari, dunque è degno e ha diritto di vivere e di essere sepolto. Oggi le generazioni più giovani sono maggiormente pro-life e questo giustifica i numerosi progressi a livello internazionale sulla tematica dell’aborto, l’oscurantismo laicista sta perdendo terreno e finalmente le forze in campo per difendere gli esseri umani nella loro prima fase della vita sono tante.
Anche in Italia ci sono passi avanti, come in Lombardia, a Roma e Firenze, dove sono stati predisposti dei piccoli cimiteri adibiti ad accogliere i corpicini dei feti soppressi dall’aborto. Maria Antonietta Farina Coscioni e i radicali continuano a strillare a più non posso, tuttavia in questi giorni si è saputo che anche la Regione Campania ha deliberato le linee di indirizzo per dare sepoltura ai feti di meno di 20 settimane. La Regione, per la prima volta, riconosce, sulla scia di un parere del Comitato nazionale di bioetica del 1996, come debba esserci «il dovere morale di trattare l’embrione umano, sin dalla fecondazione, secondo i criteri di rispetto e tutela che si devono adottare nei confronti degli individui umani».
Un’altra importante notizia è che si diffondono nuovamente in Italia le culle pronte ad accogliere i neonati, come le ruote degli esposti di un tempo, figli di donne disperate che intendono abbandonarli. Qualche giorno fa ne è stata inaugurata una nell’ospedale di Padova e, giorni prima, un’altra nella parrocchia di Giarre, nel Catanese, ad opera locale Centro di aiuto alla vita. In Italia la prima culla sorse, grazie al Movimento per la vita, nel 1992 a Casale Monferrato e da allora sono stati fatti molti progressi. E’ un bellissimo servizio di «soccorso» per le madri che scelgono la strada dell’anonimato pur di salvare il figlio anche in situazioni estreme. Un sensore fa scattare un allarme nel caso vi venisse depositato un bambino e una telecamera dentro la culla, collegata con il 118, permette di accertare la presenza del neonato e far scattare i soccorsi, il bimbo verrà affidato al Tribunale dei minori per l’adozione. Evitare l’aborto e lasciare in una culla confortevole la sua creatura sarà l’ultimo gesto d’amore materno.