Non sarà più lo Stato a stabilire quali e come dovranno operare le banche nel nostro territorio, ma sarà la BCE, la Banca Centrale Europea, istituto notoriamente non democratico e non eletto da nessuno, indipendente e autocratico, al cui vertice siede un signore che sta lì solo perché lo vogliono i poteri finanziari e le oligarchi e non certo le popolazioni europee.
Così dopo aver dato a questo organismo il potere di emettere valuta europea e dunque decidere il costo del denaro, incassando l’aggio sul suo uso, ecco che gli mettono in mano anche i destini delle banche nazionali, finora sotto il regime e il controllo dei Governi degli Stati, che in un modo o nell’altro sono comunque espressione (salvo l’eccezione Italia, almeno in questo periodo) della volontà popolare.
Siamo ancora a livello di proposte, ma potete giurare i milioni di euro che non avete (se non li avete), che questa bella idea diventerà presto legge europea, e allora un altro pezzo di sovranità nazionale sarà immolata nel nome del “gretto affarismo”, che nulla ha a che vedere con il sogno mazziniano di un’Europa dei popoli..
Il progetto prevede che inizialmente solo le banche che ricevono gli aiuti finanziari UE saranno soggette al controllo diretto della BCE che potrà decidere se concedere e/o revocare le licenze per esercitare l’attività bancaria. Successivamente, toccherà a tutte le banche. Agli Stati nazionali resterà solo il potere di gestire i fallimenti, anche se è davvero difficile – troppo difficile – che una banca fallisca, quando esistono una miriade di norme nazionali ed europee che tutelano gli istituti bancari dal fallimento. Spagna docet.
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Ancora una volta si rivela il disegno, ormai non tanto malcelato, dei poteri finanziari europei. Creare un’area di speculazione finanziaria, un terreno dove poter compiere lucrosi affari, nella totale impunità e immunità. Chi potrà infatti mai destituire un vertice non eletto da nessuno e legittimato solo da se stesso?
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