È la sfida lanciata dal Manifesto per il nonprofit, un documento redatto con l’intento di rilanciare le attività del terzo settore in Italia. Il Manifesto, scritto in collaborazione con ACRI, Assifero, Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio Padova e Rovigo, Fondazione con il Sud, Alleanza delle Cooperative, Forum del Terzo Settore e Banca Prossima, intende “far incontrare le migliori idee e tutti gli strumenti di supporto disponibili, attraverso una serie di incontri di progettazione condivisa sul territorio” avviati dalla fine del 2013.
Il documento ci ricorda che il nonprofit è fondamentale per almeno due motivi: perché dimostra che “un’altra economia, basata non sul profitto ma sulla partecipazione e sulla produzione di bene comune, è possibile e reale” e perché è economicamente produttivo: “l’economia sociale e solidale rappresenta ormai un’opportunità lavorativa per molti italiani: giovani, donne, in tutta Italia e soprattutto al Sud. Ne sono un esempio le coop sociali, che dal 2011 hanno creato 20.000 nuovi posti di lavoro”.
È ora di sfatare il mito secondo cui il nonprofit è semplicemente un’opera di volontariato e assistenza: sostenere e intervenire, da parte di pubblico e privato, per rilanciare il terzo settore non è una spesa a fondo perduto ma un “investimento sociale”. Investimento a nostro avviso necessario sia per risollevare le sorti economiche del Paese sia per proporre finalmente un modello di “economia etica”, in base ai precetti del vero pensiero popolare di matrice sturziana (diffidare dai numerosi tentativi di imitazione proliferati negli ultimi tempi: è facile autoproclamarsi “popolari”, ma i “fatti” dove sono?).
Un ruolo fondamentale sarà svolto dai rapporti con l’Unione europea: la pubblica amministrazione ha la responsabilità di sfruttare al massimo le risorse messe a disposizione dall’Europa. Questo darà inoltre la possibilità di “lanciare seri programmi di rete con e verso l’Ue”.Per far questo è necessario disporre di “strumenti finanziari moderni, di adeguate dimensioni, efficaci e in sinergia fra loro”. Il terzo settore deve essere messo nelle condizioni di sviluppare le sue enormi potenzialità.
Convinti che un’altra economia è possibile e che la solidarietà sociale può diventare fonte di coesione e ricchezza per l’Italia, Popolari Liberi e Forti appoggia il Manifesto e aderisce all’iniziativa, e invita i lettori a fare altrettanto, visitando il sito manifestoperilnonprofit.it.
MC