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Un cadeau per gli evasori

Creato il 07 ottobre 2011 da Oblioilblog @oblioilblog

Un cadeau per gli evasori

Ve la ricordate la Lista Falciani? Nel 2007 il dipendente della banca londinese HSBC Hervè Falciani aveva sottratto dalla filiale di Ginevra una lista di circa 80 mila clienti, con l’aiuto dei servizi segreti francesi. L’elenco comprendeva circa 7 mila contribuenti italiani, tra persone fisiche e società: un variegato parterre di vip, nobili, stilisti, orafi, gioiellieri e curiosamente molte casalinghe, forse usate come prestanome.

Nel calderone Cesare Pambianchi, presidente della Confcommercio di Roma e del Lazio e deus ex machina della campagna elettore di Alemanno; la principessa Fabrizia Aragona Pignatelli e il principe Francesco d’Ovidio Lefebvre, Camilla Crociani, moglie di Carlo di Borbone e figlia di Camillo, già presidente di Finmeccanica; gli stilisti Valentino, Renato Balestra e Sandro Ferrone; Gianni Bulgari e la famiglia Hausmann, la crème de la crème dell’oreficeria romana; le attrici Stefania e Amanda Sandrelli, la soubrette Elisabetta Gregoracci e il milionario Flavio Briatore.

In seguito alla diffusione, la Guardia di Finanza ha iniziato gli accertamenti. 152 contribuenti della lista hanno aderito ai processi verbali di constatazione, senza attendere l’arrivo dell’agenzia delle Entrate, sborsando 9 milioni ed evitando così il contenzioso. 

I documenti sono stati successivamente trasmessi a 150 procure per verificare le ipotesi di reato. Sono state avviate 3 mila pratiche, di cui 2.700 concluse, che hanno rilevato 570 milioni di reddito non dichiarato e un’Iva evasa per oltre due milioni e mezzo. Sono 168 i soggetti denunciati dalle Fiamme Gialle per reati tributaria, di cui 76 sarebbero evasori totali.

Sul versante giudiziario, però, è arrivato un duro colpo che potrebbe mettere a repentaglio i futuri processi. Il GIP Gianni Reynaud ha disposto l’archiviazione immediata di un caso promosso dalla Procura di Torino contro un sospetto evasore di Pinerolo. Il problema è la motivazione.

La lista Falciani, pur essendo stata trasmessa regolarmente attraverso rogatoria dalla Procura di Nizza, è processualmente inutilizzabile perché frutto di un’appropriazione indebita e formata attraverso la raccolta illecita di informazioni, ottenuta tramite accesso abusivo a sistema informatico. Falciani, infatti, aveva utilizzato la propria password del database HSBC per fini diversi da quelli della sua mansione e questo, il 18 gennaio 2010, è stato configurato come reato dalla Cassazione.

Non solo: il GIP, in virtù di una legge del 2006, in piena bagarre a causa del dossieraggio della security Telecom guidata da Tavaroli, ha imposto la distruzione della lista, in quanto illecitamente acquisita. Visto la nullità della prova madre, l’archiviazione è stata una logica conseguenza.

La battaglia, però, è solo all’inizio. Giancarlo Caselli, capo della Procura di Torino, ha sottolineato che non c’è alcuna responsabilità penale di Falciani e che dalla Svizzera non sono arrivate notizie circa procedimenti a suo carico.

Il caso riguarda 150 procure e bisognerà vedere se tutti i giudici la penseranno allo stesso modo. In attesa, gli evasori o presunti tali hanno segnato un gol molto importante a favore della propria causa.

Fonte: Repubblica, Sole 24 Ore


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