Pubblicato da massimomaugeri su novembre 10, 2011
Ne parliamo con la giovane Presidente, Chiara Tommasi.
Perché a suo avviso, oggi, in quest’alba di nuovo millennio, è importante promuovere la lettura di favole e fiabe?
Le favole e le fiabe sono un mezzo potente di trasfigurazione della realtà in quanto, tralasciando la cronaca spicciola, ne trasmettono l’essenza, i significati profondi degli eventi e i loro valori simbolici. L’apparente non realismo delle favole è un modo autentico anzi, forse il modo più autentico, per avvicinarsi alla realtà.
Chi era Sirio Giannini?
Sirio Giannini è stato uno dei giovani scrittori più promettenti degli anni ’50 in Italia. Nacque a Seravezza (LU) nel 1925, trascorrendo in Versilia la sua esistenza, salvo durante la seconda guerra mondiale, quando sfollò con la famiglia nella pianura padana. Raccontò la realtà che lo circondava con un occhio libero dalle mode letterarie dei tempi, come ebbe a notare Aldo Capasso, che lo definì “un esempio tipico di realismo lirico”. Cesare Zavattini, con il quale intraprese una corrispondenza amichevole, e il cui carteggio è stato recentemente rinvenuto e sarà presto studiato con cura, lo ha sempre incitato a proseguire su questa strada, invitandolo a continuare a scrivere con quella sua estrema chiarezza che lo contraddistingueva. Nell’arco della sua breve esistenza – la morte lo raggiunse prematuramente nel 1960 a seguito di un intervento chirurgico – i suoi racconti, i suoi romanzi, il suo cortometraggio, sono sempre stati accolti con entusiasmo dalla critica e dai lettori.
“Prati di fieno” e “La valle bianca” vinsero nel 1956, il primo il premio Firenze e il secondo il premio Hemingway. La giuria di quest’ultimo era composta da Dino Buzzati, Remo Cantoni, Giacomo Debenedetti, Alberto Mondadori, Eugenio Montale, Fernanda Pivano, Elio Vittorini.
Queste sue opere vennero pubblicate dalla Mondadori nella collana “La medusa degli italiani”, mentre “Dove nasce il fiume” uscì postumo nel 1978, così come “I racconti” del 1971. Di lui restano oggi molti romanzi e racconti inediti o incompiuti, molti testi, che ci raccontano di uno scrittore prolifico, di una sensibilità spiccata rivolta sempre alla quotidianità, alle cose vere e concrete, il tutto con fare pacato, garbato.
Ci dica qualcosa in più sul CISESG. Quali sono i suoi obiettivi? E che tipo di attività intende realizzare?
Gli obiettivi del Centro Studi mirano alla sempre maggiore conoscenza e diffusione delle opere dello scrittore al quale il CISESG è intitolato, il tutto in relazione al più ampio contesto degli autori della letteratura italiana ed europea, attraverso manifestazioni culturali periodiche come seminari, convegni, conferenze e quant’altro.
Particolare attenzione sarà rivolta anche al mondo del cinema dato che Giannini è autore di un cortometraggio molto bello dal titolo “I Cavatori”, che ha avuto un grande successo di critica a suo tempo, vincendo L’Airone d’oro al Festival Internazionale del Passo Ridotto di Montecatini, e che ancora oggi è apprezzato tanto che il Babel Film Festival, che si svolgerà tra qualche settimana a Cagliari, lo ha inserito nel suo programma con nostra grande soddisfazione.
Massimo Maugeri
(fonte della foto di Giannini: Palazzo Mediceo)