Ringrazio la bravissima Sara Bovolenta che ha avuto la pazienza d’intervistarmi e farmi sproloquiare in libertà.
Qui l’intervista — > http://bit.ly/100LmK2
Ciao Simone. Raccontaci qualcosa di te, chi sei, cosa fai e come sei finito a scrivere.
Ho trenta anni e un curriculum che sembra quello di un ottantenne. Per il semplice motivo che di questi tempi fare un lavoro che sia uno, che sia quello di tutta una vita è materialmente impossibile. Comunque stringo: sono figlio di pittori, ho fatto tanta politica, ho studiato teatro, ho scritto, prodotto e realizzato spettacoli, da quattro anni mi occupo di Schiume Festival a Venezia, sono un videomaker e curo un blog ma tutto ciò non sempre mi basta per trovare i soldi di cui campare e quindi sono anche un precario come tanti e ne vado fiero. La maggior parte degli artisti della mia generazione messi fuori da un teatro o un atelier sono buoni prevalentemente a prelevare al bancomat i soldi del bonifico fattogli dal papino. Ecco, io no, so stare anche al mondo e questo rende migliore anche la mia arte.
Di cosa parla Istruzioni per l’odio, e di che genere si tratta?
In Istruzioni per l’odio un giovane senza nome vive una personale crisi lavorativa e psicologica nei giorni in cui cadeva l’ultimo governo Berlusconi. Non è un libro politico, si presenta così, ma non lo è. E’ la storia di una crisi individuale raccontata in modo ironico, divertente e un po’ cinico, forse.
Chi è il protagonista, e quale parte della società rappresenta?
Il protagonista è il frutto di tutte le esperienze osservate, vissute e raccontatemi in quella terra di mezzo che sta nel passaggio tra la fine degli studi e il momento del lavoro. Il protagonista secondo me è un mulo da trasporto, crede di portare il peso di tutte le infamie, le ingiustizie e i non sensi che io e tanti che hanno la mia età sono costretti a sopportare. Si sente un capro espiatorio che poi, vedrete, cioè leggerete, troverà un altro capro espiatorio, più povero e sfigato di lui. La verità è che ogni persona tra i 18 e i 40 anni potrebbe essere quel ragazzo di 28 anni di cui si parla in Istruzioni per l’odio, dico questo perché è ciò che mi hanno riportato i miei lettori, e io sono felicissimo di questa cosa.
Perché questo titolo? Chi odia chi? E perché servono delle ‘istruzioni’?
Il titolo originario era in francese: “Anti! Anti! Anticapitaliste!”. Poi il mio editor mi ha detto: “Simo, questo titolo fa schifo”, e be’, quando mi dicono in modo diretto una cosa così io un po’ mi fido. Veniamo all’odio. L’odio oggi è tra la gente comune, tra i poveri o tra quelli che stanno per diventarlo, poveri che odiano soprattutto altri poveri, specie se di culture diverse dalla loro. E’ in questo contesto che si muove il protagonista. Le Istruzioni sono fornite in maniera conscia e inconscia e provengono da chi è fuori da questa lotta per la sopravvivenza e che cerca di alimentarla per difendere i propri interessi di potere. Le istruzioni provengono, in larga parte, dalla classe dirigente corrotta, razzista, mafiosa e incapace che governa l’Italia da 20 anni e sono appunto istruzioni per l’odio.
Qual è stata la genesi di questo libro? Cosa ti ha spinto a scrivere questo tipo di storia?
Da una malattia. Ero malato, cadeva il Governo Berlusconi e avevo da parte tanti appunti per un testo teatrale che non ho più realizzato. Ho pensato di mettere insieme le tre cose ed è venuta fuori un’altra roba, come accade in alcuni esperimenti. Non a caso il sottotitolo del libro è Esperimento comportamentista nei giorni della fine del Governo Berlusconi IV.
Come definiresti il tuo stile?
Io sono matto quando scrivo. Oggi quelli che cercano il lirismo e la pulizia di stile si condannano a soccombere ai matti come me che ascoltano la contemporanea babele di linguaggi, messaggi, storture e cercano d’incastrarla in un romanzo. Io dico che il mio modo di scrivere è come cercare d’ infilare una mucca viva in una scatola di Simmenthal. Con il mio secondo romanzo, che sto scrivendo in questi giorni, mi sto regolando esattamente così. Tuttavia per fare questa operazione occorre conoscere il mestiere del racconto, pesare ogni parola e io questo lo so fare, è il mio mestiere.
Ci sono dei libri o degli autori che ti hanno influenzato in maniera particolare? Quali e in che modo?
Io vorrei essere Bulgakov, cioè essere proprio lui e riscrivere i suoi libri. Scherzo, io sono io e sono un tipo strano, ciò mi rende ingenuamente e istintivamente nuovo. Detto ciò Henry Miller lo cito in apertura del libro e ora sto leggendo il Male Oscuro di Berto e niente, trovo che Berto era matto come me.
Qual è, secondo te, lo strumento più efficace per ‘risvegliare’ il cervello della gente, il film, il teatro, o il libro?
Nessuno dei tre, forse, la vita. Il teatro, il cinema, un libro sono cose della vita come lo sono il cibo, le metropolitane, le pompe di benzina. Io credo che la gente deve deciderlo da sola di cambiarsi la vita. Quando una donna o un uomo capiscono di voler cambiare la loro vita, secondo me, capiscono anche che non possono farlo da soli e… magari scrivono un libro. Forse nel mio prossimo libro parlerò proprio di questo.
Come sei arrivato a pubblicare con il Foglio Letterario?
Fortuna, ho spedito una mail in cui presentavo il mio lavoro e l’ha letta Gordiano Lupi. Gordiano è un editore che sa rischiare, pubblica libri bellissimi e scomodi.
Dove si può acquistare Istruzioni per l’odio e c’è un link dove si possa leggere il primo capitolo del romanzo?
Nelle librerie Feltrinelli, on line su qualsiasi sito da IBS ad Amazon sino a Ebay. Appena ho visto che era su Ebay sono scoppiato a ridere. Detto ciò, on line, il sito Feltrinelli garantisce tempi di spedizione più rapidi: 2-3 giorni. Poi ci sono le presentazioni, ecco una cosa che odio: gli scrittori che presentano i libri come venditori di aspirapolvere solo un po’ più, immotivatamente, commossi. Io questo libro lo presento in modo provocatorio e divertente, le mie presentazioni sono una piccola performance realizzata con video e miei deliranti monologhi teatrali. La gente che viene a vedermi si diverte e compra anche il libro. Intanto, se ne volete leggere un pezzetto vi passo questo link: http://www.disordina.it/istruzioni-x-lodio/