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Mi dispiaceva mancare a “Un libro sotto l’albero”, così ho rimediato. Un po’ in extremis se vogliamo, ma, beh, eccomi. Ci sono anch’io.
Il punto, per quanto mi riguarda, sta nel fatto che sono una compratrice compulsiva. Se mi piace un libro, cerco di averlo subito. E l’urgenza di leggerlo scalza via tutte le classifiche impostate precedentemente. Quindi scrivo e invio questo post in fretta in fretta, prima che trascorra l’ora di pranzo di una domenica prenatalizia che, in quanto tale, mi permetterebbe di trovare più di una libreria aperta e far sfumare il proposito.
Vi segnalo il libro di Stefano Bartezzaghi, “Anche meno. Viaggio nell’Italiano low cost” edito da Mondadori, appena adocchiato nella bella recensione di Aldo Grasso su La Lettura di oggi, 15 dicembre. Mi piacerebbe averlo per un paio di motivi.
Il primo è che i miei amici mi definiscono spesso “maestrina dalla penna rossa”, e non a torto.
Il secondo sta nella consapevolezza che, tra i miei affetti e gli amici più cari, tanti ne sono che non sanno mettere apostrofi, usano una terminologia televisiva e a buon mercato quando scrivono o parlano e, a mio parere, le cui riflessioni sono lontane anni luce dall’indipendenza necessaria a contribuire alla ricostruzione dell’orizzonte democratico di questo Paese.
Questo mi rattrista, e, per l’affetto che porto loro, non intendo criticare sterilmente il mondo in cui tutti noi viviamo e che ci spinge a semplificare e distorcere il nostro stesso pensiero, cosa più evidente quando messo per iscritto, né usare la penna rossa per segnalare una distanza che, per me, non è umana, ma in prevalenza formale.
Vorrei poter prendere fiato e sorridere di questa condizione generalizzata. Grazie anche all’aiuto di Bartezzaghi.
E poi mettermi al fianco dei miei affetti sgrammaticati e lasciare che un’ironia costruttiva prenda il posto di un paralizzante pregiudizio.
Stefano Bartezzaghi, “Anche meno. Viaggio nell’Italiano low cost” (Mondadori)
(Su questo post i like sono disattivati, ma non lesinateli alla fonte, per consentire -sapete com’è, c’è la crisi- un esborso low cost al generoso duo CRT)