Magazine Basket

Un Marbury in lacrime alza il trofeo della CBA

Creato il 04 aprile 2012 da Basketcaffe @basketcaffe
marbury

Si sono chiuse ieri a Pechino le finali della CBA: i Ducks di Starbury hanno chiuso i conti a gara-5 con il punteggo di 124 a 121 ribaltando i pronostici della vigilia. Canton, guidata Aaron Brooks, era infatti riuscita ad arrivare in finale da imbattuta nei playoff dopo aver dominato la stagione regolare.
Gara-5 si è decisa negli ultimi secondi con Brooks che prima sprecava la tripla del sorpasso e poi si faceva stoppare la disperata penerazione alla ricerca del pareggio. La serie nel complesso non è mai stata in discussione grazie alla migliore struttura di gioco dei Ducks, guidati maestralmente da Marbury.
Primo titolo della storia di Pechino dunque, con l’ex Knicks e Suns in prima pagina in tutti i giornali locali: Steph visibilmente commosso davanti ai 10.000 di Wukesong, consapevole di essere stato lui il perno principale di questo pezzo di storia del basket cinese, con grandissima umiltà, dopo la stagione disastrosa dell’anno scorso.

Una vera mazzata per Canton che aveva condotto tutta la stagione regolare e non aveva mai perso in post season. Un sollievo invece per gli eterni incompiuti della capitale, addirittura alla loro prima finale della storia.

Un Marbury in lacrime alza il trofeo della CBAQuello che ha fatto Marbury in Cina non è stata una semplice vitoria da ex star NBA in un campionato minore; ha portato l’”ordine” in un sistema ancora in evoluzione, e lo ha fatto con una dedizione alla causa imbarazzante per i giocatori americani che l’hanno preceduto nel maggiore campionato asiatico. Prova ne sono le lacrime a fine partita, a cui hanno assistito 100 milioni di spettatori, e lo sguardo “assassino” nei suoi occhi per tutta la durata delle finali, quello sguardo che probabilmente nella NBA non si era mai visto. Non a caso Marbury è diventato un vero idolo, ricercando anche un ambientamento extra cestistico che evidentemente va al di là della mera operazione commerciale, come si pensava all’inizio dell’avventura del Newyorkese in estremo oriente.

Brooks dal canto suo non ha saputo nascondere la delusione per la sconfitta:

Dopo aver perso le due partite in casa era difficle pensare di ribaltare il risultato, Steph è stato grandioso. Ora voglio solo tornare a casa dalla mia famiglia, ma quello che ho fatto qui e quello che ho vissuto qui mi restera‘ sempre nel cuore, non dimenticherò mai quello che abbiamo fatto con i miei compagni“.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :