Viene chiamato inquinamento indoor, utilizzando un termine inglese di sicuro effetto. E’ l’inquinamento che pervade le mura domestiche e minaccia silenziosamente la nostra salute. Il più delle volte lo ignoriamo, ma questo tipo di subdola contaminazione ambientale può contribuire a danneggiare seriamente la qualità della nostra vita. Dai detergenti di uso quotidiano per la pulizia della casa e per l’igiene personale, ai piccoli e grandi elettrodomestici, dagli stessi materiali di costruzione delle abitazioni, agli inquinanti che provengono dalla combustione di una semplice sigaretta siamo costantemente circondati da fonti di rischio, potenzialmente nocive. Negli Stati Uniti d’America, l’EPA ha creato al suo interno una divisione, IED Indoor Environments Division, per condurre ricerche sull’inquinamento domestico e promuovere piani educativi finalizzati a ridurre al minimo i rischi da esposizione. L’ufficio Regionale Europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato nel 2010 le linee guida per la qualità dell’aria all’interno
delle mura domestiche. Nel documento sono state considerate alcune sostanze chimiche altamente rischiose per la salute umana, quali: benzene, monossido di carbonio, formaldeide, naftalina, diossido di azoto, idrocarburi policiclici aromatici, come il benzo[a] pirene, radon, tricloroetilene, tetracloroetilene. Ognuno di questi contaminati presenta caratteristiche specifiche di tossicità, in base alle quali bisognerebbe applicare delle misure di sicurezza, per ridurne drasticamente le concentrazioni. Secondo uno studio pubblicato nel giugno del 2014 da Jonathon Taylor, del CBES Research Group – Bartlett School of Graduate Studies- UCL, l’inquinamento indoor causato dal particolato atmosferico, PM 2.5, presenta concentrazioni più elevate di quello outdoor. La ricerca è stata condotta studiando il fenomeno nella città di Londra, mettendo in relazione l’influenza dell’inquinamento atmosferico outdoor con la qualità dell’aria all’interno delle abitazioni. Inoltre, il gruppo di ricercatori guidati da J. Taylor ha messo a punto un progetto denominato AWESOME, che permetterà di monitorare l’impatto sulla salute degli inquinanti atmosferici presenti sia all’interno che all’esterno degli edifici, a seconda delle condizioni meteorologiche e a livello spazio-temporale.
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