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Un nuovo rinascimento italiano? La politica delle nuove idee

Creato il 24 aprile 2012 da Calcifer
Un nuovo rinascimento italiano? La politica delle nuove idee Qualche anno fa sono stato per lavoro ad una conferenza di uno di questi guru americani, autori di bestsellers su come raggiungere l'illuminazione e la felicità. Premetto che non mi piacciono questi personaggi, che, di solito, fanno leva delle debolezze altrui per fare tanti soldi; ma la frase di apertura sul convegno mi colpì; secondo lui l'Italia sarà protagonista di un nuovo rinascimento culturale ed economico. In un primo momento pensai all'opinione stereotipata sull'Italia tipica degli americani; la Gioconda, l'arte, pizza e mandulino, ma negli anni in fondo a questa frase, usata per rompere il ghiaccio in un piccolo convegno, ho iniziao veramente a crederci.
In un certo senso credo che l'Italia, oltre ad avere enormi difetti, ha anche delle qualità non riscontrabili altrove; forse la migliore di queste è la capacità di cavarsela in siutazioni veramente difficili, l'arte dell'arrangiarsi, l'ingegno stuzzicato dal misurarsi con una sfida. E qui, finalmente, arriviamo alla pulciosa politica italiana.
Per affrontare problemi nuovi, occorrono giocoforza idee nuove, ma quello che ho visto in questi ultimi 23 anni è un susseguirssi di personaggi dalle idee ammuffite sul futuro, l'immagine di un mondo di plastica. Mi spiego meglio; per esempio Berlusconi è rimasto ancorato a problematiche tipiche degli anni 80 e la sua idea di futuro si ferma lì, agli anni d'oro della Milano da bere e degli yuppies, i giovani di successo col doppiopetto e il cellulare mattone della motorola, Prodi non è stato meglio, puntava sul carbone come fonte di approvvigionamento energetico, perchè conveniva, secondo lui, a livello economico. Questi sono solo due esempi, ma ne potrei fare tantissimi. Col senno di poi, se nel 1994 l'Italia avesse iniziato a puntare seriamente risorse e mezzi su una trasformazione energetica innovativa dove saremmo adesso? Magari oltre a risolvere i nostri problemi energetici forse avremmo potuto esportare tecnologie nuove, frutto di un sapiente lavoro di ricerca, oltre che energia; invece con le politiche miopi siamo nella condizione opposta; paghiamo a caro prezzo vecchie tecnologie e risorse altrui.
Non voglio pensare che le politiche di questi anni siano state messe in opera solo per la convenienza di alcune lobbies, forse è così, ma non voglio prendere in considerazione questa ipotesi.
In questi giorni si fa un gran parlare del movimento di Grillo, soprattutto in relazione alla struttura gerarchica tipica dei partiti personalistici italiani. A Grillo e al movimento 5 stelle si muove la critica di aver copiato la struttura dei partiti più odiati oggi, dove uno solo in fondo decide, e non gli si perdona l'incoerenza con gli ideali iniziali del movimento, riassunti dallo slogan "ognuno vale uno". Ma quello di cui non si parla sono le idee, è la visione del futuro, quella che in troppi anni è mancata a questo paese.
Personalmente non so se il movimento rappresenti veramente una via d'uscita da questa situazione di imapasse, ma devo ammettere che sicuramente rappresenta una nuova visione del futuro, fatta di scelte sensate, almeno sulla carta.
 Ma quello che credo sia la vera sfida e la cosa più difficile sia l'abbandono, da parte degli italiani, della consuetidine di disinteressarsi alla cosa pubblica, occorre smettere di pensare che ci possa essere un singolo che risolve tutti i problemi.
 Perchè l'Italia finalmente entri in un nuovo rinascimento occorre che ognuno di noi, nel suo piccolo, prenda coscenza e cambi parte delle sue abitudini sbagliate, che faccia piccole scelte quotidiane basate sulla consapevolezza che ogni piccola scelta può condizionare il futuro di questo paese.
Parlo di piccole cose, dalla scelta di quello che si acquista, all'attenzione nel consumo di acqua o energia. Gli italiani siamo noi, lo "Stato" siamo noi ogni volta che facciamo qualcosa, che operiamo una scelta. La politica non può fare altro che seguire le scelte che fanno i cittadini, anche la politica marcia del marketing perderebbe potere davanti a cittadini consapevoli.

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