Il TgLa7, apre il suo quotidiano impegno puntando l’attenzione ai segnali preoccupanti che aleggiano attorno a noi. Al vertice del G7 iniziato all’Aia con al centro la crisi ucraina, Obama chiede la linea dura. Chiude al dialogo, mentre in Francia il boom della destra antieuropeista alle comunali francesi preoccupa l’Europa.
Marine Le Pin ha ereditato il partito dal padre e ha sdoganato le posizioni xenofobe, antieuro e contro Bruxelles. E ora punta alla presidenza della Repubblica Francese. Alta, imponente e biondissima, la figlia quarantacinquenne di Jean-Marie, che fondò il partito nel 1972, ha un aspetto combattivo, utile per aggregare il malcontento popolare, infatti le idee xenofobe e protezioniste del Fronte nazionale hanno fatto presa sull’opinione pubblica.
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E se il timore di un’invasione russa nell’est dell’Ucraina, mette ansia, quello del mix di sfiducia verso la classe politica e di xenofobia che ha portato vantaggi al Fronte Nazionale di Marine Le Pen, non può farci dormire sonni tranquilli. La Le Pen è riuscita ad accaparrarsi molti voti, facendo passare il messaggio che antieuropeismo, xenofobia e razzismo non devono essere dei tabù, piuttosto dei sintomi di una espressione sociale alla quale dare risposte. Ha avviato un processo di persuasione dei moderati prendendo abilmente di mira i mali dell’Unione Europea e ciò che lei chiama “mondialismo”, attribuendo a globalizzazione, libero scambio, frontiere aperte e mescolanza delle etnie la responsabilità della decadenza e dell’imminente fallimento della Francia e dell’Europa.
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La linea di tendenza che improvvisamente pervade l’Europa, rischia di sfociare in una grande coalizione antieuropeista a cui darebbero man forte i nostri berlusconiani e leghisti. Il pericolo è troppo serio. Un’ennesima battaglia, o ultima sfida dei nobili principi della cooperazione tra i popoli. Valori cardine, (dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, dello stato di diritto e del rispetto dei diritti umani), che hanno animato la nascita di quell’Unione europea,
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