Ogni volta la stessa storia, andiamo al supermercato con la lista della spesa e iniziamo la nostra ricerca nella giungla dei prodotti a basso prezzo, perdendoci tra le offerte e le fatidiche promozioni di “due al prezzo di uno”. E sono sempre più le famiglie che hanno deciso di fare la spesa presso i discount dove é possibile trovare prodotti senza marchi “firmati” con un conseguente risparmio sullo scontrino. In effetti non sempre prezzo basso corrisponde a bassa qualità e le famiglie italiane sembrano esserne sempre più convinte. Ovviamente questo vale se si ha un discount relativamente vicino a casa, altrimenti se il percorso da fare per raggiungere questi negozi é troppo lungo, subentra il problema della benzina. Una volta giunti al supermercato ricordiamo che la loro tecnica di marketing è quella di porre i prodotti più costosi negli scaffali all’altezza dell’occhio umano, più in basso invece troveremo i prodotti meno costosi. Considerato il particolare periodo economico che vede il perdurare del blocco di salari e pensioni, si cerca di risparmiare su tutto, pure sul carrello della spesa, preferendo discount e promozioni ‘low-cost’. Le famiglie italiane subiscono i rincari dei listini sugli scaffali, spinti in alto dal caro-carburante e dall’aumento dell’Iva. Si continua, pertanto a ‘tagliare’ sulla tavola: colpa dell’inflazione alta, dell’aumento dell’Iva e del prezzo della benzina, che mettono in crisi le famiglie già alle prese con mille difficoltà economiche con l’Imu, con il canone Rai, il bollo auto, il condominio, il mutuo, la luce il gas, la spazzatura e chi più ne ha più ne metta! Se si continua di questo passo, la situazione non potrà che peggiorare. Eppure non è pensabile una ripresa dell’economia senza una parallela ripresa dei consumi delle famiglie. Già il 2011 è stato un anno ‘nero’ sul fronte dei consumi, in primis quelli alimentari, visto che nell’anno appena trascorso ben una famiglia su tre è stata costretta a risparmiare sul carrello della spesa alimentare. Ma siamo sicuri di compiere sempre le scelte migliori per la nostra salute? La risposta potrebbe non essere così scontata e a dirlo sono i nutrizionisti del Policlinico Gemelli di Roma. La dichiarazione è stata pubblicata dall’agenzia di stampa Adnkronos che ha riportato le parole della nutrizionista sollevando un tema caro a tutti, soprattutto alle famiglie: “Oggi si registrano due tipi di tendenze: la prima, che ci conforta, è quella di rivolgersi ai 'gruppi acquisto' per cercare prodotti di qualità, ma riguarda le classi più abbienti; la seconda tendenza riguarda invece la maggioranza della popolazione che, visto il tempo di crisi, acquista prodotti industriali, che costano di meno perché realizzati con materie scadenti. Come operatori di salute siamo spaventati da questo fenomeno, che comprende anche i giovani che si affacciano al mondo del lavoro e gli studenti.”!!! Allora cosa mettere nel carrello senza danneggiare la nostra salute? Il primo passo da affrontare è quello della pianificazione di un menu settimanale, una tabella da creare ogni settimana prima della spesa e da seguire durante gli acquisti, una buona abitudine che con il tempo diventerà sempre più semplice e che limiterà gli sprechi alimentari. Il secondo passo è quello di suddividere la spesa in due sezioni: alimentare e non, la prima dovrà essere svolta al mercato rionale (grandi quantità a basso prezzo), mentre la seconda potrà essere realizzata al supermercato più vicino dove sarà più facile contare su marchi e prezzi diversi. Preferite sempre prodotti freschi rispetto a quelli surgelati e approfittate delle confezioni convenienza per riempire la provvista di casa. Scegliete ricette impegnative per i giorni in cui avrete più tempo ed evitate l’acquisto di preparati: veloci ma poco salutari.
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Ogni volta la stessa storia, andiamo al supermercato con la lista della spesa e iniziamo la nostra ricerca nella giungla dei prodotti a basso prezzo, perdendoci tra le offerte e le fatidiche promozioni di “due al prezzo di uno”. E sono sempre più le famiglie che hanno deciso di fare la spesa presso i discount dove é possibile trovare prodotti senza marchi “firmati” con un conseguente risparmio sullo scontrino. In effetti non sempre prezzo basso corrisponde a bassa qualità e le famiglie italiane sembrano esserne sempre più convinte. Ovviamente questo vale se si ha un discount relativamente vicino a casa, altrimenti se il percorso da fare per raggiungere questi negozi é troppo lungo, subentra il problema della benzina. Una volta giunti al supermercato ricordiamo che la loro tecnica di marketing è quella di porre i prodotti più costosi negli scaffali all’altezza dell’occhio umano, più in basso invece troveremo i prodotti meno costosi. Considerato il particolare periodo economico che vede il perdurare del blocco di salari e pensioni, si cerca di risparmiare su tutto, pure sul carrello della spesa, preferendo discount e promozioni ‘low-cost’. Le famiglie italiane subiscono i rincari dei listini sugli scaffali, spinti in alto dal caro-carburante e dall’aumento dell’Iva. Si continua, pertanto a ‘tagliare’ sulla tavola: colpa dell’inflazione alta, dell’aumento dell’Iva e del prezzo della benzina, che mettono in crisi le famiglie già alle prese con mille difficoltà economiche con l’Imu, con il canone Rai, il bollo auto, il condominio, il mutuo, la luce il gas, la spazzatura e chi più ne ha più ne metta! Se si continua di questo passo, la situazione non potrà che peggiorare. Eppure non è pensabile una ripresa dell’economia senza una parallela ripresa dei consumi delle famiglie. Già il 2011 è stato un anno ‘nero’ sul fronte dei consumi, in primis quelli alimentari, visto che nell’anno appena trascorso ben una famiglia su tre è stata costretta a risparmiare sul carrello della spesa alimentare. Ma siamo sicuri di compiere sempre le scelte migliori per la nostra salute? La risposta potrebbe non essere così scontata e a dirlo sono i nutrizionisti del Policlinico Gemelli di Roma. La dichiarazione è stata pubblicata dall’agenzia di stampa Adnkronos che ha riportato le parole della nutrizionista sollevando un tema caro a tutti, soprattutto alle famiglie: “Oggi si registrano due tipi di tendenze: la prima, che ci conforta, è quella di rivolgersi ai 'gruppi acquisto' per cercare prodotti di qualità, ma riguarda le classi più abbienti; la seconda tendenza riguarda invece la maggioranza della popolazione che, visto il tempo di crisi, acquista prodotti industriali, che costano di meno perché realizzati con materie scadenti. Come operatori di salute siamo spaventati da questo fenomeno, che comprende anche i giovani che si affacciano al mondo del lavoro e gli studenti.”!!! Allora cosa mettere nel carrello senza danneggiare la nostra salute? Il primo passo da affrontare è quello della pianificazione di un menu settimanale, una tabella da creare ogni settimana prima della spesa e da seguire durante gli acquisti, una buona abitudine che con il tempo diventerà sempre più semplice e che limiterà gli sprechi alimentari. Il secondo passo è quello di suddividere la spesa in due sezioni: alimentare e non, la prima dovrà essere svolta al mercato rionale (grandi quantità a basso prezzo), mentre la seconda potrà essere realizzata al supermercato più vicino dove sarà più facile contare su marchi e prezzi diversi. Preferite sempre prodotti freschi rispetto a quelli surgelati e approfittate delle confezioni convenienza per riempire la provvista di casa. Scegliete ricette impegnative per i giorni in cui avrete più tempo ed evitate l’acquisto di preparati: veloci ma poco salutari.
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