“Il gas, la luce e l’acqua devo pagarli. La bolletta del telefono pure. Il condominio può aspettare, il bollo auto? E chi ce li ha ora i soldi per pagarlo? Lo faccio il mese prossimo”.
Quante volte l’italiano medio si perde mentalmente dietro ragionamenti di questo tipo? La coperta corta con la quale si arrabattano un po’ tutti – ed in particolare disoccupati, pensionati, piccoli artigiani e commercianti, lavoratori dipendenti – negli ultimi tempi si e’ ristretta ulteriormente, tanto da mettere a repentaglio il pagamento del costo (sempre crescente in verita’) dei servizi di prima necessita’. Figurarsi quante volte il differimento intenzionale, teso ad onorare il bollo o una multa, in realta’ va a finire alle calende greche. Basti un semplice dato per riflettere: solo nel 2010 all’erario sono entrati in cassa 1 miliardo di euro in meno rispetto al dovuto a causa dei bolli auto non pagati. Mancanza di denaro, ma anche dimenticanza in buona fede, fin quando non arriva a casa la cartolina timbrata Equitalia, ente con il quale il feeling dei cittadini morosi e’ davvero ai minimi termini.
Multe, bolli, Irpef non pagata: poche centinaia di euro, si trasformano in migliaia di euro a causa di aggi, interessi e oneri accessori. Una mannaia affilata pronta ad abbattersi in capo al debitore, nel quale s’ingenera uno stress a volte difficilmente controllabile.
Una proposta interessante arriva da Adiconsum: “Piano di rientro dal debito” che preveda per gli incagli fino a 30.000 euro di pagare – entro un lasso temporale di 6 anni – la sola quota capitale (costo iniziale del bollo, multa ecc..) maggiorata del normale tasso di interesse legale del 2,5%, decurtando invece dell’80% gli oneri accessori notificati. Le somme – a quel punto ridimensionate – possono essere rateizzate, spalmandole nel tempo a seconda dell’importanza della cifra dovuta.
In questa maniera, lo Stato non sarebbe percepito come strozzino (il che sovente accade attualmente) e potrebbe agevolmente introitare gli importi di innumerevoli pendenze “ingessate”. I cittadini debitori, dal canto loro, ne trarrebbero sollievo psicologico, evitando le drammatiche conseguenze di procedure esecutive su propri beni ed onorando il proprio debito senza strozzare del tutto il bilancio familiare.
Un approccio differente in definitiva. Per un pizzico di fiducia in piu’ e qualche stranguglione di meno.
Francesco Rella @FalloSapere