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Un po’ schiavi un po’ limoni

Creato il 24 agosto 2011 da Controcornice

Un po’ schiavi un po’ limoniLe vacanze sono ormai terminate e pian piano tutti stiamo rientrando alla vita “normale”, con qualche piccola sorpresa però.  Il nostro premuroso e attento Governo, svegliatosi da un annoso torpore, è stato costretto, dalla cattiva e severa BCE,  a fare qualcosa contro il “debito pubblico”, questo flagello incontenibile le cui origini sembrano tuttora ignote.

Pare che questo blob finanziario stesse minacciando l’intero Paese, rischiando di sommergerci fino a farci soffocare.  Questo virus  economico ha contagiato numerosi Paesi Europei e anche loro sono stati costretti a correre ai ripari.  C’è chi ha affermato che il salasso a cui i cittadini Italiani sono sottoposti era necessario, anche se nel prendere queste decisioni, c’è chi ha grondato sangue  persino dal cuore (non siate malpensanti: non era un infarto!).  Ovviamente sono stati salassati i cittadini “sani” per salvare quelli a rischio. Infatti  da un attento studio, durato circa poche ore, è stato stabilito che il ceto medio alto non poteva essere toccato, in quanto per loro l’esborso poteva essere fatale!

Ora, non voglio sembrare la solita secchiona rompiscatole, ma questo “debito pubblico” da dove è arrivato?  Non so voi, ma io mi faccio questa domanda continuamente.  Non sono un’esperta di finanza ma forse le cose si potevano gestire meglio, con un po’ di anticipo. Che dite?

Visto  che  il prezzo da pagare è il nostro benessere, sarebbe il caso di fermarsi a fare due conti, una piccola analisi, un piano per il futuro affinché i

Un po’ schiavi un po’ limoni
nostri sacrifici non siano vani e  tra qualche anno si possano mettere le cose a posto e soprattutto non ci si ritrovi più con un simile buco nel sacco dei denari pubblici.  Sinceramente un simile atteggiamento mi avrebbe ispirato fiducia e dato una spinta in un momento difficile.

Invece l’impressione che ho è che  si stia cercando di mettere la solita  toppa, prelevando da chi non si può rifiutare di essere pelato  per poi  tirare a campare.  Quello che leggo mi trasmette delusione e rancore.  Risentimento nei confronti di una classe politica un po’ facilona con i soldi degli altri!

La verità la  conosciamo fin troppo bene e non sta a me raccontarla: ma, nonostante la gravità di quanto è stato deciso,  nulla accade,  quindi ne deduco che ci sta bene così. Siamo abituati anche noi a tirare a campare e non riusciamo a capire che esistono  modi anche per campare tutti meglio!  Non sono una politica né una sociologa, ma due pensieri in fila so metterli anch'io!

Le mie preoccupazioni però sono legate al tema che mi sta a cuore, il mio al momento sta grondando sangue anche se per  altri motivi.

In questo contesto, temi come la diversità di genere e la creazione di un equilibrio sociale e lavorativo vanno in coda alla lista delle priorità.  I tagli previsti ricadono sulle famiglie ed in particolare sulle donne che vedranno meno risorse a loro disposizione per conciliare lavoro e figli.  Inoltre, facilitando il licenziamento, secondo me,  proprio le donne saranno colpite, insieme alle categorie a rischio, finora protette dalla legge.

Non oso immaginare cosa succederà alle donne incinte. Credo che la gravidanza sarà per tante il motivo per essere momentaneamente espulse dal mondo del lavoro.

Il termine della vita lavorativa diventa sempre più lontano e comunque sempre meno conveniente economicamente.  Ma in compenso le donne lavoreranno tanto quanto gli uomini: c’è da esultare per questa conquista sociale!

Oggi ho divagato, ma volevo condividere qualche mia preoccupazione: questo rientro dalle vacanze è stato come un tuffo in “acque non balneabili”!

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