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Un post quasi da papa-boy!

Da Fishcanfly @marcodecave

Dopo aver scritto “Non sarà un bel post” e “Non sarà un bel post / 2“, è venuto il momento di cambiare marcia.

Mi dispiace, vi avverto qui non userò sofismi e persino lo stile di scrittura ne potrebbe risentire, sempre che siamo d’accordo sul fatto che la scrittura si evolva in quanto terapia del dolore (dolore inteso come male di vivere, quid dell’esistenza).

Passiamo brutti momenti. Passiamo momenti tristi. Passiamo momenti insuperabili. Ma soprattutto: passiamo. Che vi piaccia o no, siamo destinati a diventare humus, nel migliore dei casi, cacca di mucca. Il che implica un rispettabile ruolo nella catena alimentare, un ruolo di base.

Siamo passanti in un mondo di passanti altrettanto distratti. Sfioriamo mille volte al giorno l’occasione che potrebbe cambiarci la vita, ma preferiamo starcene chiusi nelle nostre stanze, con un ipocrita caffè il cui piacere sparirà appena saremo arrivati al fondo della tazzina: è tutta qui la vostra vita? La vostra esistenza è uguale a un cumulo di piatti accumulati nella lavastoviglie? Che cosa avete deciso di farne: una collezione di ricordi passati o un precipitoso caos di eventi vivi?

Ora, possiamo esprimere il concetto in molti modi. Possiamo dire che una volta arrivati sul fondo sentiamo una forza che ci tira su, o che semplicemente ci siamo rotti le palle di stare male per una situazione. La sostanza non cambia: alzarsi in piedi e camminare verso il sole, lasciando la notte alle spalle.

Un post quasi da papa-boy!

Non dico che sia facile. Non dico che non cadrete di nuovo e non nego che spesso mangerete polvere e terra, e il sole per quanto promettente, vi accecherà in un primo momento, e non vedrete a un passo, al punto che la tentazione di tornare indietro sarà spesso molto di più che una tentazione.

Ma se dietro di voi c’è il vuoto? Se ci sono persone che non sono disposte a perdonarvi, voi che fareste? O persone che c’erano e non ci sono più (una morte o peggio una morte in vita)? Per quanto dolorosa imbocchereste l’unica strada che vi si para di fronte. L’unica che va avanti. Senza se e senza ma. Certo la strada non si fa da sè: siete voi che dovete percorrerla. Oppure potete sempre decidere di restare fermi, o di buttarvi giù una volta per tutte.

Dovete essere disposti a perdonare voi stessi per i vostri errori. Per dirla con Nietzsche: saremo liberi quando saremo capaci di non provare più vergogna di fronte a noi stessi.

Ogni secondo è prezioso. Perché nel successivo potreste già essere cacca di mucca, o di cane, e il fortunato che vi schiaccia non avrà pietà per voi.

Un post quasi da papa-boy!

Abbiate fede, amici miei.

Se volete realizzare i vostri sogni, svegliatevi – R. Benigni

Poi resta sempre il fatto di riuscire a perdonare questo post!



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