Un uomo, tanti perché

Qualche sera fa... anzi se ci penso lo so che sera era: lunedì.
Qualche sera fa, dicevo, il convento non offriva granché a un benintenzionato verso l'apparecchio televisivo. Ho deciso di buon grado di vedere su La7 un film di una certa fama e con solidi protagonisti, Era mio padre (Road to Perdition, di Sam Mendes, Usa 2002), con un superbo Tom Hanks e un commovente Paul Newman.
Buona pellicola, trama solida, forse un po' telefonato il finale, ma alla fine una spanna sopra molti prodotti del genere, anzi, al di sopra dei generi, visto che non vuole essere tanto un film sui gangster quanto un'educazione sentimentale.
Io, a Tom Hanks, un Oscar gliel'avrei dato per questa interpretazione così sobria e convincente.
Nei momenti di pubblicità (troppi), facendo zapping sugli altri canali, ho scoperto purtroppo che su Canale 5 davano Parlami d'amore (di e con Silvio Muccino, Italia 2008).
Ora, il film d'esordio del Muccino Jr - di cui conoscevo solo la splendida Tear down these houses di Skin, in colonna sonora - mi aveva incuriosita così poco che non ero andata a vederlo al cinema, ma del resto lo stesso si poteva dire per Era mio padre, per cui i due prodotti erano per me degli illustri sconosciuti.
Ormai però stavo guardando il film di Mendes da un'ora, per cui mettersi a vedere Muccino era come cambiare seme a scala reale quando hai già nove carte di fiori e un jolly.

Non sono quindi in grado di recensire Parlami d'amore, avendone visto tre spezzoni durante e dopo la fine di Era mio padre.
Al contrario, vedere quegli spezzoni mi ha sgradevolmente confuso le idee spingendomi a interrogativi che rimarranno senza risposta (anche se io, tra parentesi, formulerò qualche ipotesi), tipo:
1. Perché il protagonista del film è italiano, anzi per la precisione romano, ma si chiama Sasha?
(Michele o Alessandro non andavano bene? troppo piccolo-borghesi? troppo - che parolaccia - normali?)
2. Perché Sasha ha le occhiaie, vive di gioco d'azzardo, per la precisione al tavolo da poker, ed è sessualmente molto promiscuo?
(forse perché ha un nome russo e Muccino Jr vuole farci velatamente sapere che ha letto Dostoevskij e che "gioco d'azzardo" + "occhiaie" + "nome russo" + "sesso libero" = "bello e maledetto"? e allora perché lo interpreta lui, che è così dolce e carino e se dorme sicuramente le occhiaie gli passano?)
3. Perché la protagonista femminile è francese, si chiama Nicole, abita in Italia, ma è interpretata dall'attrice spagnola (e brava) Aitana Sánchez-Gijón, che per quanto si sforzi ha l'accento spagnolo, e non francese?
(forse perché non c'erano attrici francesi disponibili? perché era fissato col nome Nicole, che va tanto di moda tra le neomamme? perché "Nicole + Sasha" faceva figo?)
4. Perché nel film di Muccino, o almeno nelle scene che ho visto io: una con Sasha al tavolo da gioco, poi pestato per strada dagli scagnozzi di uno scommettitore; una con lui e Nicole al parco; una con lui e il fratellastro drogato che gli chiede soldi; nei momenti di climax ansimano tutti e si mangiano le parole?
(forse perché Muccino ha grossi problemi di dizione e allora sceglie attori peggiori di lui per confondersi? per una precisa scelta di regia? perché, avendo lavorato molto col fratello Muccino Gabriele, inconsciamente ne ripete i vezzi - anche nell'Ultimo bacio e in Baciami ancora, ansimano tutti come mantici)
5. Perché Muccino Jr decide di scrivere un romanzo a quattro mani con Carla Vangelista, poi di trarne un film sempre con lei come cosceneggiatrice, e infine addirittura di interpretarlo? A me sa tanto di piacione...
(perché non poteva farne a meno? perché gliel'ha suggerito il suo psicanalista come terapia catartica?)
6. Come ha fatto uno così giovane a trovare finanziatori?
(qui sorge legittimo il sospetto che la famiglia, in Italia, serva sempre, visto che il giovine è figlio di un dirigente Rai, il fratello regista e la sorella addetta al casting)