Magazine Cucina

Un uragano emotivo - la donna che canta - aspettando carnevale - sfrappole di carnevale

Da Saporidivini
UN URAGANO EMOTIVO - LA DONNA CHE CANTA - ASPETTANDO CARNEVALE - SFRAPPOLE DI CARNEVALE
Il telegiornale fa l'eco alle cose che succedono, che non succedono, che lasciano tutto com'è, dentro ad una melma che ormai ha del parossistico. Le solite notizie mi vanno ancora una volta di traverso, un bla bla masticato e rimasticato, più consumato delle suole di un paio di scarpe consumate. Internamente mi ribello.
E immediatamente sposto i pensieri alla periferia di queste insulsaggini, scivolando tra la schiuma di un bagno caldo, allentando una metaforica cravatta, ascoltando solo lo sciabordio dell'acqua e il mormorio di qualcosa che è più profondo e più mio. E poi mi lascio accogliere dentro l'arancio vivo dell'accappatoio, dentro la voce di Luca che mi esorta a fare presto, che mi concede mezzora di tempo e poi usciamo e andiamo al cinema.
"Non te ne sei dimenticata, vero?" mi domanda, lasciandosi per un attimo attraversare dal dubbio.
"Certo che no" gli rispondo.
Semplicemente mi dimentico spesso del tempo quando scivolo dentro la vasca, perché l'acqua è liscia, avvolgente, senza angoli e tutto quel vapore caldo che appanna i vetri e lo specchio fa da isolante con il resto del mondo, sigilla le sensazioni e ammorbidisce ogni cosa.
Ogni settimana scegliamo un film da andare a vedere e questa volta abbiamo votato entrambi per La Donna che Canta, un film del regista Villeneuve. Ammetto d'averlo caldeggiato e d'aver detto un paio di volte che secondo me sarebbe stata la scelta giusta, ammetto d'aver detto che avrei voluto assolutamente vederlo, ma al momento di decidere, Luca era a sua volta convintissimo e ha decretato che saremmo andati al cinema Rialto, per la visione delle tre. Adoro i cinema piccoli, trovo che i film più belli passino proprio da lì, rispetto alle sconfinate multisala solitamente più votate al commerciale.UN URAGANO EMOTIVO - LA DONNA CHE CANTA - ASPETTANDO CARNEVALE - SFRAPPOLE DI CARNEVALE
La prima sorpresa, una volta scostata la pesante tenda rossa di velluto, è scoprire che il cinema è quasi al completo. Di sedere nelle prime due file non se ne parla nemmeno, ne usciremmo col collo ingessato, come è successo quando siamo andati a vedere La Versione di Barney, ma siamo fortunati perché scoviamo due posti liberi nella parte alta della sala e anche se non sono centrali li facciamo nostri senza un attimo d'indugio. Ci lasciamo sprofondare nelle poltrone.
Di lì in poi, per la mezzora successiva, è tutto un succedersi di persone che entrano, si fanno varco nella penombra, si rendono purtroppo conto che il cinema è pieno e che rimangono solo pochi posti disseminati qua e là, tra le prime due file. A questo punto prima di accomodarsi si interrogano, indugiano, fanno per sedersi, poi si rialzano e gettano un ultimo sguardo speranzoso al resto della sala, sperando di avvistare un buco qualsiasi tra teste e cappotti. Nulla.
UN URAGANO EMOTIVO - LA DONNA CHE CANTA - ASPETTANDO CARNEVALE - SFRAPPOLE DI CARNEVALE
Per fortuna siamo seduti, per fortuna siamo arrivati un attimo prima di loro.
La Donna che Canta è un film intenso, duro, coinvolgente dall'inizio fino all'epilogo, sconvolgente. E' costruito quasi come un giallo, perché si svela poco alla volta, aprendo possibilità, svolte e scenari. E' la storia di una donna libanese che alla sua morte affida ai figli gemelli due lettere che dovranno essere consegnate rispettivamente al padre che non hanno mai conosciuto e al fratello che non sapevano di avere. Intorno a questa trama si snoda una storia drammatica che vede prima la figlia, poi anche il fratello, partire alla ricerca delle loro radici, alla ricerca di frammenti di vita della loro madre, ricalcando i suoi passi in una terra martoriata dalla ferocia della guerra, dal sangue, dalla condizione di sottomissione in cui sono costrette a vivere le donne. Inizia un viaggio segreto, un percorso sotterraneo, un'esplorazione, tra mille voci e altrettanti silenzi. E piano piano, senza compromessi né protezione, un puzzle comincia a prendere forma e la verità sta per affiorare, per quanto terribile, quasi insopportabile.
A fare da colonna sonora, tra gli altri, ci sono brani dei Radiohead, che da soli, insieme alla forza delle immagini riescono a trasferire sensazioni molto forti, la separazione, l'amore ucciso, la prigionia, l'alienazione, il senso di abbandono e altro non voglio svelare di questo film che mi ha accompagnato anche una volta usciti dalla sala.
Mi aspettavo tanto da questa pellicola e sono stata ripagata delle mie aspettative e la cosa che più mi ha fatto piacere è stato sapere che anche Luca l'ha amato, forse quanto me. E mentre ci avviamo verso la macchina parcheggiata lontano, camminando frettolosamente per vincere l'indigesto freddo, rivedo ancora scorci di quei paesaggi amari e brulli e mi pare di sentire un odore affumicato, come quello del tè nero, mentre la voce di Thom Yorke, fragile come una porcellana, ricama il suo uragano emotivo, tra luci ed ombre.UN URAGANO EMOTIVO - LA DONNA CHE CANTA - ASPETTANDO CARNEVALE - SFRAPPOLE DI CARNEVALE
*****___*****___*****___*****
UN URAGANO EMOTIVO - LA DONNA CHE CANTA - ASPETTANDO CARNEVALE - SFRAPPOLE DI CARNEVALE
SFRAPPOLE DI CARNEVALE DI SABRINA E LUCA
Anche se il Carnevale non è ancora arrivato, abbiamo deciso di preparare le prime sfrappole dell'anno e il risultato è stata una parentesi golosa più che soddisfacente.
Ingredienti:
3 tuorli d'uovo
3 cucchiai colmi di zucchero
2 cucchiai di liquore all'anice
la scorza di un limone non trattato
100 gr di burro
500 gr di farina 00
1 dl di latte (corrispondono a 103 gr)
abbondante olio di semi d'arachidi per friggere
zucchero a velo per spolverare
UN URAGANO EMOTIVO - LA DONNA CHE CANTA - ASPETTANDO CARNEVALE - SFRAPPOLE DI CARNEVALE
In una terrina capiente sbattiamo i tuorli con lo zucchero, il liquore, la scorza di limone grattugiata e il burro fuso freddo. Poco a poco incorporiamo la farina e aggiungiamo il latte (se il composto non dovesse essere abbastanza morbido, aggiungere altro latte, ma noi ci siamo attenuti alla ricetta di famiglia). Impastiamo e trasferiamo l'impasto su un tagliere. Lo continuiamo a lavorare fino a che sarà liscio e compatto.
UN URAGANO EMOTIVO - LA DONNA CHE CANTA - ASPETTANDO CARNEVALE - SFRAPPOLE DI CARNEVALE
A questo punto si tratta solo di stendere la pasta con un matterello o eventualmente con la macchinetta per la pasta. Noi abbiamo usato la nostra Marcato per fare prima. Abbiamo tirato delle strisce di pasta dello spessore di 1mm circa e via via siamo andati a tagliarle in losanghe e triangoli, utilizzando una rotella dentata.
In un tegame abbiamo scaldato abbondante olio e raggiunta la temperatura (basta immergervi una briciolina di pasta, se sfrigola significa che è stata raggiunta la temperatura ideale) abbiamo cominciato a friggere, poche sfrappole alla volta. Appena hanno cominciato a diventare dorate le abbiamo sgocciolate e posate in un vassoio su carta assorbente.
Le abbiamo lasciate raffreddare e poi spolverizzate con zucchero a velo. Noi personalmente abbiamo spruzzato le sfrappole anche con un goccio di anice, che conferisce loro profumo e freschezza. Deliziose!
UN URAGANO EMOTIVO - LA DONNA CHE CANTA - ASPETTANDO CARNEVALE - SFRAPPOLE DI CARNEVALE
A CARNIVAL DESSERT : THE ITALIAN SFRAPPOLEUN URAGANO EMOTIVO - LA DONNA CHE CANTA - ASPETTANDO CARNEVALE - SFRAPPOLE DI CARNEVALE
Ingredients:
3 egg yolks
3 tbs sugar
2 tbs anise liqueur
a fresh lemon grated rind
100 g butter, softened
500 g flour
1 dl milk (103 g milk)
1 liter oil, for frying
confectioners' sugar
UN URAGANO EMOTIVO - LA DONNA CHE CANTA - ASPETTANDO CARNEVALE - SFRAPPOLE DI CARNEVALE
In a large bowl combine yolks, anise liqueur, butter, grated lemon rind and sugar. Add the flour and mix well to form a dough. Set aside, covered, for a while.
Turn the dough out onto a floured work surface and cut it into pieces.
Roll each piece out (using a pasta machine) until 1mm thick, then using a pastry wheel cut the dough into strips.
In a tall-sided pot, heat the oil to 375 degrees F. Carefully drop the sfrappole into the oil and cook until golden brown. Remove them carefully with a slotted spoon and drain on paper towels. Sprinkle with confectioners' sugar (and anise liqueur if you like) and serve.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :