Andrea Rambaldi, Amore. China nera su carta.
Il testo proposto di seguito fu scritto da Poe il 14 febbraio 1846 per la donna di cui era innamorato, e pubblicato il 21 di quello stesso mese sul New York Evening Mirror. La donna era Frances Sargent Osgood (Boston 1811-New York 1850) e il testo, (in inglese A Valentine), nella sua prima pubblicazione era intitolato To her whose name is written below. Il testo infatti è un acrostico complesso, un vero e proprio indovinello, perché il nome dell’amata si può leggere solo collegando la prima lettera del primo verso alla seconda del secondo, alla terza del terzo e così via. Questo pone notevoli problemi di traduzione, poiché mantenere questa struttura e allo stesso tempo darne una traduzione fedele risulta pressoché impossibile. In tutte le traduzioni italiane che ho esaminato, l’acrostico è inesistente, è stato completamente annullato. Ma, dal momento che il modo in cui io intendo la traduzione è quello di non tradire il testo, di non piegarlo a facili soluzioni, magari inventandosi termini inesistenti per faciloneria, ho adottato una soluzione che mi è parsa l’unica possibile. Ho mantenuto la massima fedeltà al testo, mantenendo l’acrostico nell’unico modo che mi è parso possibile in italiano. In questo caso però il nome Frances Sargent Osgood si leggerà collegando l’una all’altra le prime lettere di ciascun verso.
Frances Sargent Locke, sposata Osgood, fu una delle più famose poetesse e scrittrici americane del suo tempo. Conobbe Poe nel 1845, dopo che lui aveva pubblicamente apprezzato i suoi versi. Frances era già separata dal marito, col quale in seguito si riconcilierà, mentre la moglie di Poe, Virginia, era ancora viva, seppure già malata di tubercolosi. Poe e la Osgood iniziarono uno scambio pubblico di poesie, alcune molto romantiche, anche se sembra che la loro relazione sia rimasta platonica. Tuttavia la loro relazione destò uno scandalo pubblico, che amareggiò non poco Poe. A Valentine è comunque un’aperta dichiarazione d’amore a chiave.
Andrea Rambaldi, particolare
UN VALENTINO
di Edgar Allan Poe
Forma hanno preso i versi per colei, i cui occhi lucenti,
Ricolmi d’espressione, i gemelli di Leda
Arriveranno a trovare il dolce nome, annidato
Nella pagina, celato a ogni lettore
Cerca attenta tra i versi! – racchiudono un tesoro
Eccelso – un talismano – un amuleto
Sul cuore da indossare. Esplora metro e
Sillabe e parole! Non trascurare
Alcun punto sia pur di poco conto, o vano è il faticare.
Racchiuso in questo tuttavia non v’è nodo
Gordiano da recidere con spada
E invece basta comprenderne la trama.
Nel foglio che ora scrutano occhi lucenti d’anima
Tre parole eloquenti si celano molte volte scandite
Ove sono poeti da poeti – poiché anche quel nome è di poeta.
Se pur secondo natura le sue lettere
Giacciono come Pinto Mendez Ferdinando -
Ognor sinonimi son di Verità – Più non provare!
Ormai non scioglierai l’indovinello,
Dato e concesso tu faccia del tuo meglio.
(C)2012 Francesca Diano RIPRODUZIONE RISERVATA
Nota: Il bellissimo disegno che ho aggiunto è di mano di Andrea Rambaldi, un giovane artista di talento a cui auguro il successo che merita. F.D.