Per non dimenticare è l’imperativo categorico che ci dettato l’Olocausto, il terrificante sterminio di sei milioni di persone la cui sola colpa era quella di essere ebree. A conclusione delle celebrazioni della Giornata della Memoria, è stata inaugurata a Palazzo Vochieri – Sala Genocchio, la mostra “Viaggio nella Memoria-Binario 21”, curata dalla associazione “Figli della Shoah”. In mostra sono visibili 37 pannelli che ricostruiscono la storia di alcune delle 605 persone che il 30 gennaio 1944 furono deportate nel campo di sterminio di Auschiwtz-Birkenau, partendo dalla stazione Centrale di Milano, in una zona nascosta, appunto il binario 21, definito ‘fantasma’ o ‘della morte’. Quattordici convogli che, per più di un anno, partirono per i ben tristi luoghi della Polonia, stipando su ogni vagone centinaia di persone e facendo loro fare un viaggio disumano, in piedi, senza la possibilità di muoversi, di dormire, di soddisfare i più fisiologici bisogni. Di queste 605 persone, all’arrivo ne furono eliminate subito 477 e sul totale di deportati ne sopravvissero soltanto 20.
La mostra è suddivisa in due parti: la prima ripercorre le fasi della discriminazione in Italia, dopo le leggi razziali del 1938; la seconda raccoglie le testimonianze di alcuni deportati e dei loro familiari, come quella toccante di Liliana Segre riferita al suo papà.
Una tragedia mondiale che non toccò soltanto ad Ebrei, ma anche a Testimoni di Geova, omosessuali, handicappati e che fece del secolo scorso uno dei più orribili della storia dell’umanità.
La mostra sarà aperta fino al 19 febbraio dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 e al sabato dalle 8.30 alle 12.30.
Da non perdere, anche e soprattutto da parte dei giovani.
scritto da Manuela Peroni Assandri