Straccetti di grano saraceno con gamberi
Scorcio di Livigno
Oggi per la rubrica "Un Viaggio & Una Ricetta" vi presentiamo Livigno e gli Staccetti di grano saraceno ai gamberi. Il grano saraceno è molto utilizzato in Valtellina, ma vivendo sul mare, alla ricetta abbiamo aggiunto i gamberi, il risultato è stato sorprendente ....IL VIAGGIO LIVIGNO..... Una valle incantata…. Lassù, quando la cartina geografica non prevede altro paese prima del confine con la Svizzera, quando le cime delle montagne sembrano essere a portata di mano, a un viaggiatore che proviene dalla bassa Valtellina, passato il passo del Foscagno, appare la valle di Livigno, soprannominata non a caso, Il Piccolo Tibet…. Prima di ammirare la valle incantata, s’incontra a circa 2000 metri di altezza, un paesino dal nome curioso, Tre Palle, il nucleo abitato più alto d’Europa. Poi, raggiunto l’apice dell’ultima cima a 2200 metri, si ridiscende e appare in tutta la sua bellezza la valle di Livigno, incastonata tra l’alta Valtellina e l’Egandina, lunga 12 chilometri e contornata da montagne alte fino a 3000 metri che discendono verso il paese sino ai suoi 1816 metri di altezza……
Come in una sorta di presepe, le case fatte di legno e sassi si distendono per tutta la valle, attraversata da un piccolo fiume, lo Spòl, il quale, scorre insolitamente da sud a nord, alimentando uno spettacolare lago artificiale, chiamato il lago del Gallo, che si distende sino alla vicina Svizzera, fermato da un grande diga.
Una valle quella di Livigno, con la sua storia, visto che dall’anno 1000 d.c risalgono i primi insediamenti favoriti dallo strategico punto di passaggio tra il nord e il sud delle Alpi. La sua indipendenza giuridica ed economica Livigno l’ottiene sin dal 1600, quando i Grigioni erano padroni della Valtellina, per poi ottenere i benefici extra doganali nel 1805 da Napoleone, grazie alla sua particolare posizione geografica. Benefici confermati dall’Impero Austro Ungarico nel 1918, riconosciuti dall’italia nel 1910 e sanciti definitivamente dalla C.E.E. nel 1960. L’extradoganalità, oltre alla spettacolarità della natura, fa di Livigno un ulteriore luogo di interesse. Vi sono tre accessi per giungere alla valle incantata, il passo del Foscagno, (solo dogana italiana) il passo della Forcola e il ponte del Gallo, questi ultimi due anche con dogana svizzera, visto che sono la porta di accesso al territorio elvetico. Il centro del paese è una sorta di via dello shopping a prezzi competitivi, soprattutto su i generi soggetti alla dogana quali sigarette, super alcolici, profumi, carburanti, ecc…. Mi raccomando, occhio sempre alla tabella merceologica per i viaggiatori delle merci in franchigia, solitamente è appesa in tutti i negozi e viene fornita a tutti i clienti, non si può portare via tutto quello che si vuole, esiste un limite sulle quantità, e alla dogana quando uscite, vi possono controllare…
Ma torniamo alla meraviglia della valle, fatta di passeggiate attrezzate con panchine e fontane disseminate per tutto il percorso semi pianeggiante, con a fianco piste ciclabili per tutti coloro che amano andare in bicicletta o sui pattini. Per gli amanti del tracking poi, Livigno è un vero paradiso, vi sono infinite possibilità di escursione in alta quota, con vari livelli di difficoltà sia per i principianti che per i più esperti.
Durante l’inverno la valle si trasforma e il paesaggio, incantato dai colori dell’estate, diventa magico,ovattato dalle abbondanti nevicate che fanno di Livigno una delle maggiori località sciistiche delle Alpi. Chilometri di piste sempre innevate per tutte le difficoltà, si può praticare sci alpino,sci nordico, sci notturno, sci di fondo, snowboard e anche d’inverno, vi sono sentieri battuti per chi non scia e vuole semplicemente godersi la valle, passeggiando immerso nel paesaggio innevato.
Una nota fondamentale di questa splendida valle è la gastronomia, e noi golosi, come potevamo tralasciarla….. Il grano saraceno è il principale ingrediente della cucina livignasca e di tutta la Valtellina. I pizzòccheri, tagliatelle di grano saraceno condite con burro, formaggio, verza e patate, la polenta taragna, polenta di grano saraceno condita con burro e casera(un formaggio semigrasso del luogo), gli sciàtt, tortelli di grano saraceno e formaggio, sono tutti piatti che vanno per la maggiore, senza dimenticare una prelibatezza come la bresaola, che da queste parti viene prodotta artigianalmente, con un gusto e un profumo unico ed inimitabile. Infine da provare anche i salamet, delle fantastiche salsicce prodotte in loco.
Da segnalare tre particolari vini con cui accompagnare i piatti livignasci, robusti e corposi, a ricordare le vicine montagne in cui vengono prodotti. L’Inferno D.o.c.g. prodotto su terrazze rocciose dove la temperatura estiva raggiunge picchi così elevati da farne giustificare il nome, il Sassella D.o.c.g. prodotto nelle valli vicino a Sondrio e il Grumello D.o.c.g caratterizzato da una sfumatura nel suo sapore, che pare ricordale le mandorle. Prima di tornare a casa, se si è arrivati fin qua su, vi consigliamo una visita alla latteria più alta d’Europa, dove per merito di un favoloso latte, prodotto dalle mucche che spesso vi capiterà di vedere libere al pascolo per tutta la valle, vengono realizzati deliziosi formaggi. Il tutto davanti ai vostri occhi, grazie a delle vetrate panoramiche che permettono di curiosare la produzione artigianale di latte, formaggi, yogurt e di un fantastico gelato…..
Latteria di Livigno
LA RICETTA Straccetti di grano saraceno ai gamberi
Ingredienti:
Per la pasta:
200 gr. di farina 00
100 gr. di farina di grano saraceno
sale
acqua q.b.
Per il condimento:
400 gr. di gamberi
1 spicchio di aglio
prezzemolo
vino bianco per sfumare
sale
olio
Preparazione: Mettiamo sul tavolo le farine a fontana con il sale e con l’acqua impastiamo il tutto sino a ottenere una pasta morbida ma non molle. Tiriamo le sfoglie a macchina e ritagliamo con la rotella dentata dei quadretti irregolari.
Prepariamo il condimento: puliamo i gamberi, togliendo testa, budellino, carapace e tagliamo a pezzetti, tranne qualcuno che lasceremo intero per decorare il piatto. Tritiamo il prezzemolo e l’aglio e lo rosoliamo in una padella con dell’olio, uniamo i gamberi, aggiustiamo il sale e dopo pochi minuti sfumiamo con il vino bianco. Appena il vino è evaporato spegniamo tutto.
Mettiamo a bollire l’acqua con il sale e un cucchiaio d’olio, buttiamo gli straccetti, lasciamo riprendere il bollore e dopo qualche minuto scoliamo e versiamo nella padella con i gamberi.
Saltiamo e serviamo finendo il piatto con i gamberi lasciati interi e un filo di olio extravergine.