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Una De Ferrari 'Flash Mob'

Da Lasil
Questa sera parliamo di flash mob.
Di origine inglese, il flash mob consiste in una riunione, generalmente rapida, di un gruppo di persone in uno spazio pubblico, con la finalità comune di mettere in pratica un'azione insolita, il tutto organizzato via internet o per passaparola.
Il primo flash mob in Italia si è svolto a Roma nel 2003, quando oltre 300 persone si sono date appuntamento in Via del Corso, per invadere il negozio di dischi Messaggerie Musicali. I partecipanti hanno sommerso i commessi con richieste di titoli inesistenti, fino alla conclusione sancita da un lungo applauso.
Il secondo nel 2010, quando in 30 piazze italiane i giovani si sono riuniti per ballare per promuovere l'Unicef.

Una De Ferrari 'Flash Mob'

Da Genova Mentelocale

Infine, il 10 novembre 2012 circa trentamila ragazzi in piazza del Popolo hanno ballato sulle note di Gangnam Style.
E naturalmente Genova non voleva esser da meno.
Ieri pomeriggio, 24 Novembre, più di 3900 giovani sono scesi nella centralissima Piazza De Ferrari per ballare il Gangnam Style. Una piazza letteralmente sommersa, manco qualcuno stesse distribuendo sigarette gratis.

Una De Ferrari 'Flash Mob'

Da La Repubblica Genova.it


Sorvolando sull'aspetto puramente ludico, molti sono scesi in piazza per ballare in ricordo della giovane Martina Bozzano, mancata per un malore la scorsa settimana, proprio mentre stava danzando. A mio parere, l'unico motivo nobile per partecipare.
Il Flash mob lascia moltissimi video, immagini di aggregazione, ma anche tante polemiche.
C’è chi, infatti, sottolinea che per cose più importanti le piazze rimangono vuote, ad esempio per manifestazioni per il lavoro, per i diritti umani, ecc..
Ed effettivamente, a parte le 'manifestazioni' per i diritti della scuola, alle quali i ragazzi partecipano più spesso per aggregarsi alla massa o saltare qualche ora di lezione, molto pochi sono quelli che aderiscono ad altre iniziative. Forse sarò un po' severa, ma penso che se si partecipa ad una manifestazione bisogna essere informati, motivati e soprattutto andarci con la propria testa, le proprie idee, e non trascinati da altri.
Mi auguro che la partecipazione al flash mob sia da monito a chi dice che i giovani non sanno organizzare un evento, che sono svogliati ecc. e per dimostrarlo, forse il prossimo flash mob dovrebbe essere un sit in muto contro la guerra in Terra Santa, o contro la violenza sulle donne, contro il precariato, a supporto per le malattie rare. Ma soprattutto, mi auguro che la prossima volta che De Ferrari sarà piena, sarà per un motivo serio.

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