Sabato sera (alle 21) al Teatro Ambra si formerà una giungla. L’ispirazione parte dal “Libro della Giungla” di Kipling, ma la giungla in questo caso è la grande stazione centrale di Milano con i suoi anfratti, i sottopassaggi bui e umidi, dentro cui si muove un’umanità con regole di convivenza dove la legge del più forte è un principio assoluto. Tra la folla di pendolari che tornano a casa dal lavoro, come se fossero invisibili, si muovono dei ragazzini stranieri di età diverse. Sono guidati da un uomo con un lungo cappotto, una finta pelliccia di tigre, è Shere Khan il trafficante di bambini. Mentre il gruppo si dirige verso l’uscita uno dei ragazzi scappa nei sotterranei: si chiama Muli e non vuole più essere costretto sotto la minaccia delle botte a rubare e mendicare per Shere Khan. Con la fuga di Muli si apre questa narrazione di Roberto Anglisani, uno degli italiani che hanno fatto grande il teatro di narrazione, insieme a Marco Baliani, Ascanio Celestini, Marco Paolini (regia di Maria Maglietta, musiche di Mirto Baliani).
Lo spettacolo è organizzato dal Comitato Ridatecilteatro, che prima dell’arrivo sul palco di Anglisani, organizzerà un momento di confronto e informazione sull’attuale situazione in cui ancora riversa il Teatro Regionale.