Scegliendo la strada più lunga per raggiungere le Valli Georgiane, prendendo la strada da Tortum verso Erzurum, si sale verso il Passo di Gölyurt che raggiunge i 2360 metri di altitudine. Chilometri di strada in ripida salita conducono ad un paesaggio nuovo, completamente differente dal resto della Turchia.
L’ambiente va dai colori della tipica steppa caucasica a quelli delle valli alpine. Il giallo oro dei campi lavorati con i carri trainati dai cavalli si dissolve nel verde brillante dei prati e degli alti pini.
Il sole accecante e l’aria particolarmente limpida grazie all’altitudine, rendono la temperatura perfetta per invogliarci a fare una pausa. Specialmente perché sui quegli alti pendii si stava svolgendo un’affollata festa e la curiosità di scoprire di cosa si trattasse era irrefrenabile.
Numerosi cartelli in pvc stampato recitavano la scritta ‘Ekşioğlu Vakfı 1991′.
Il cognome Ekşioğlu è originario di Ikizdere e da un nucleo iniziale di duemila persone, attualmente, rappresentano la famiglia più numerosa in Turchia e nel mondo con i suoi trecento mila componenti.
Caratteristica di questo clan è la solidarietà che vige tra di loro, considerata unica al mondo. Per la maggior parte sono imprenditori molto noti nel Paese, specialmente nel campo dell’edilizia e nell’industria. Ogni anno, organizzano una festa per ritrovarsi tutti insieme e noi siamo capitati in quella del 2011.
Gente accampata, bancarelle che vendevano stoffe dai motivi tipicamente georgiani, un complesso che suonava musica folkloristica, ragazzi che ballavano e tanti stand che preparavano cibo. Non c’erano altri stranieri oltre a noi ma nessuno sembrava farci caso. Abbiamo osservato le danze ed ammirato l’artigianato senza che nessuno ci rivolgesse altro che un sorriso affabile. Avrei voluto assaggiare tutto ciò che veniva cucinato ma l’ingrediente principale, dall’odore nell’aria, era il montone e più di un piatto il mio stomaco non avrebbe potuto sopportarlo.
E’ realizzato con yogurt, acqua e sale e, se preparato con yogurt derivante da latte di capra, ha un sapore piuttosto forte che non a tutti piace. Viene servito molto freddo ed accompagna egregiamente ogni piatto di carne, dissetando nelle calde giornate estive. A volte viene completato con qualche foglia di menta fresca, che lo rende ancora più rinfrescante. Nelle zone rurali è usanza offrirlo come bevanda di benvenuto ai visitatori.
E’ inutile che scriva le dosi per la preparazione perché ognuno deve riuscire a trovare la propria ricetta perfetta.
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