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Una grave malattia colpisce i delfini del Golfo del Messico

Creato il 31 marzo 2012 da Cavaliereoscurodelweb
Una grave malattia colpisce i delfini del Golfo del Messico
Articolo da Greenreport.it
Secondo i biologi marini della National oceanic and atmospheric administration Usa (Noaa) i tursiopi di Barataria Bay, in Louisiana,«Stanno mostrando i segni di una grave malattia».
Barataria Bay, nel nord del Golfo del Messico, ha subito una pesante e prolungata esposizione ala marea nera durante la fuoriuscita di petrolio della Horizon Deepwater.
I ricercatori Noaa e di altre agenzie federali e della Louisiana durante l'estate 2011 hanno analizzato 32 delfini vivi della Barataria Bay e «I risultati preliminari dimostrano che molti dei delfini dello studio sono sottopeso, anemici, hanno un basso livello di zucchero nel sangue e/o alcuni sintomi di malattie del fegato e dei polmoni. Quasi la metà hanno anche livelli anormalmente bassi degli ormoni che aiutano a rispondere allo stress, il metabolismo e le funzioni immunitarie».
I ricercatori temono che alcuni dei delfini che hanno studiato fossero in condizioni così cattive che probabilmente non sono riusciti a sopravvivere. Uno di questi tursiopi, che era stato osservato e studiato alla fine del 2011, è stato trovato morto nel gennaio del 2012.
La Noaa insieme ai suoi partner ha iniziato lo studio dei delfini Barataria Bay nel 2011, come parte den Natural Resource Damage Assessment (Nrda), che studia gli effetti dello sversamento petrolifero della Deepwater Horizon e i delfini vivi e spiaggiati sono un indicatore molto importante.
«Dal febbraio 2010 - dice la Noaa - più di 675 delfini si sono arenati nel nord del Golfo del Messico (da Franklin County, in Florida, al confine Louisiana / Texas), un tasso molto più alto rispetto alla media abituale di 74 delfini all' anno», questo ha spinto la Noaa a dichiarare un "Unusual Mortality Event"(Ume) e ad indagare sulle cause della morte del maggior numero di delfini possibile.
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Fonte: Greenreport.it

Autore: redazione Greenreport
Licenza: Copyleft
Articolo tratto interamente da Greenreport.it

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