Una nuova e interessante realtà sta emergendo prepotentemente sul palcoscenico cestistico europeo. Il Bayern Monaco, da un paio di anni, ha intrapreso una ricca collaborazione con la più famosa cugina del calcio, e seguendo il modello di Real Madrid e Barcellona, i bavaresi, hanno allestito una polisportiva che mira a primeggiare a tutti i livelli. Supportata da una società seria e ambiziosa e guidata in panchina da un santone come Svetislav Pesic, il Bayern, sta ponendo le fondamenta per costruire un ciclo vincente anche oltre i confini della Germania. La prima pietra è stata il rinnovo dei reduci dal titolo di Germania, che hanno spezzato il monopolio del Bamberg, durato oltre quattro anni, trovando la prima vittoria della storia dai lontanissimi 1954 e 1955.
Primo fra tutti Nihad Dedovic, giovane ala piccola autore della miglior stagione in carriera. Il Bosniaco, con un passato nella Lottomatica Roma, è definitivamente esploso, valorizzando quel talento che lo aveva portato, in passato, a vestire le maglie di Barcellona e Galatasaray. Attorno a Dedovic, il Bayern ha deciso di costruire il suo futuro, affiancandogli attori di primo piano. La società bianco-rossa si è buttata sul mercato per allestire un roster competitivo anche in Eurolega. Primo regalo a coach Pesic è stato Dusko Savanovic, ala grande con passaporto serbo reduce da un triennio in Turchia, che porta a Monaco quell’esperienza e maturità che mancano alla compagine bavarese per compiere il grande passo internazionale. Il reparto esterni è completato dall’ingaggio di Anton Gavel (fino al 2016), playmaker strappato ai rivali del Bamberg: lo slovacco, classe 1984 e vincitore di un titolo di MVP del campionato tedesco, è stato voluto fortemente da Pesic, che apprezza la sua attitudine difensiva e la sua alta vena realizzativa (sempre in doppia cifra nella precedente avventura in Germania). Gavel avrà l’onere di non far rimpiangere Malcolm Delaney, partito per il Lokomotiv Kuban, e importantissimo nella squadra campione di Bundesliga lo scorso anno.
Al fianco di nuovi acquisiti così blasonati la società ha puntato su un pacchetto di giovani molto interessanti, con un mix di conferme e nuovi innesti. Ai rinnovi di Idbihi Yassin (classe 1983), Lucca Staiger (1988), Robin Benzing (1989), John Bryant (1987) e Bryce Taylor (classe ’86 e firma fino al 2017) si è aggiunto Vasilije Micic, giovane talento serbo di soli vent’anni, proveniente dalla Mega Vizura e già draftato al secondo giro in NBA dai Sixers dopo le buone cose fatte vedere all’ultimo adidas Eurocamp di Treviso.
Un roster certamente interessante quello allestito dai bavaresi, sintomo di un entusiasmo rinnovato anche in una terra solitamente allergica alla palla a spicchi. Il titolo tedesco conquistato lo scorso giugno ha consolidato il monopolio nazionale, ma l’Eurolega appare ancora un capitolo proibitivo per i tedeschi. A Pesic manca un realizzatore continuo e di caratura internazionale e qualche seconda linea in grado di far rifiatare i titolari. Preoccupante anche la situazione sotto canestro, con i soli Bryant e Yassin a combattere sotto le plance dopo la partenza dell’ex Avellino Troutman (andato allo Stelmet Zielona Gora), visto che Daniel Mayr, centrone di 216cm classe ’95, non dovrebbe trovare molto spazio ed è stato acquistato sicuramente in prospettiva. Troppo poco per poter recitare un copione da protagonista sul palcoscenico dell’Eurolega, causa anche un girone difficile e competitivo, il C con Emporio Armani Milano, Barcellona, Panathinaikos, Turow Zgorzelec e Fenerbahce, dove i bavaresi sembrano destinati a lottare per la quarta posizione, ultima valida per l’accesso alla fase successiva.
Coach Pesic, guru serbo già trionfatore in Eurolega con il Barcellona nel 2001 dovrà creare il giusto feeling tra i senatori esperti e i giovani talentuosi approdati in Baviera, aspettando magari qualche altro regalo da parte della società sul mercato (piacciono Paulius Jankunas dello Zalgiris e Tibor Pleiss di Vitoria).
E chi altro meglio di lui potrebbe riuscirci?