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Una patologia grave: l’ipertensione arteriosa

Da Euplio

Ipertensione arteriosa

Una patologia grave

Ipertensione arteriosa

Poiché mi è stato richiesto più volte dai miei amici iscritti alla newsletter di dedicare un po di spazio sul blog ad una seria patologia di cui molte persone soffrono, cioè l’ Ipertensione arteriosa, mi occuperò di questo argomento in questo e nei prossimi articoli!

Cercherò, come è mia abitudine, di rendervi la lettura comprensibile,ricca di “Informazioni”, cercando il più possibile di usare delle parole e dei termini di medicina che possono essere alla portata di tutti.

Questa patologia a causa della vita stressante di oggi, della cattiva alimentazione e delle abitudini di vita sbagliate, si può riscontrare sia nei soggetti giovani (30/45 anni) che nei soggetti maturi (45/65 anni), oltre che negli anziani.

Iniziamo quindi dicendo che l’ipertensione, rappresenta un grave fattore di rischio per le complicanze, che non devono essere mai sottovalutate.

Esse  possono essere sia cardiache, quali l’infarto del miocardio, l’angina pectoris e le aritmie, sia renali, come per esempio l’insufficienza renale grave, sia vascolari nel caso di emorragie e trombosi cerebarle.

Ppertanto è necessario tenere sotto controllo la pressione  seguendo norme igienico-dietetiche appropriate  e /o  terapia farmacologica a cui possiamo associare alcuni rimedi naturali.

Attenzione: Ripeto “a cui possiamo associare alcuni rimedi naturali”, quindi questi non devono assolutamente essere considerati come rimedi di prima scelta!!!

L’ipertensione arteriosa è un’affezione estremamente frequente che colpisce quasi il 30% della popolazione mondiale.

La definizione più ovvia di ipertensione potrebbe essere considerata quella che la indica come situazione in cui la pressione arteriosa è superiore al normale…

A questo punto viene spontanea una logica domanda…

Ma Euplio…

cosa intendi quando  parli di “pressione normale”?

A questa domanda ancora oggi non è stata data una risposta esaudiente, ma per uniformarci a quanto  dettato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) possiamo affermare quanto segue:

  • Quando i valori di pressione sistolica (pressione massima) sono uguali a 120 mmHg e i valori di pressione diastolica  (pressione minima) sono uguali a 80 mmHg in questo caso si parla di valori ottimali.
  • Quando i valori di pressione sistolica (pressione masima) sono inferiori ai 140 mmHg e i valori di pressione diastolica (pressione minima) sono inferiori a 90 mmHg in questo caso si parla di valori normali.
  • Quando i  valori di pressione sistolica (pressione massima ) sono compresi tra i 140/159 mmHg e i valori di pressione diastolica (pressione minima)  sono compresi tra i 90/99 mmHg si parla di ipertensione di grado lieve.
  • Quando i  valori di pressione sistolica (pressione massima ) sono compresi tra i 140/149 mmHg e i valori di pressione diastolica (pressione minima)  sono compresi tra i 90/94 mmHg si parla di ipertensione borderline.
  • Quando i valori di pressione sistolica (pressione massima) sono compresi tra i 160/179 mmHg e i valori di pressione diastolica (pressione minima) sono compresi tra i 100/109 mmHg si parla di ipertensione di grado moderato
  • Quando i valori di pressione sistolica (pressione massima) sono uguali o siperiori a 180 mmHg e i valori di pressione diastolica (pressione minima) sono uguali o superiori a 110 mmHg in questo caso si parla di ipertensione di grado severo o grave.

Purtroppo molti soggetti ipertesi sono tali  senza saperlo, e si accorgono di essere ipertesi facendo un controllo occasionale dal medico curante.

Infatti gli inglesi chiamano l’ipertensioneSilent Killer” (Killer silenzioso).

Non bisogna comunque trascurare alcuni sintomi che possono essere spesso causa di rialzi pressori quali: mal di testa, ronzio auricolare, disturbi visivi, vertigini, difficoltà di concentrazione, rossore al volto, palpitazioni cardiache ed epistassi (fuoriuscita di sangue dal naso).

Vediamo ora che cosa si intende effettivamente per pressione arteriosa.

Il cuore, quando si contrae, da al sangue un forza, che si manifesta con la pressione  che viene praticata contro le pareti dei vasi sanguisgni in cui scorre.

Noi tutti sappiamo che il ritmo cardiaco presenta due fasi:

  • la sistole, che significa contrazione, quindi in questa fase, il cuore si contrae e spinge il sangue nelle arterie: la pressione generata  viene detta quindi  pressione arteriosa sistolica
  • la diastole che significa dilatazione,  quindi al contrario in questa fase, il cuore si rilassa  riempendosi di sangue e  la pressione arteriosa di conseguenza  si riduce:  la pressione arteriosa in questo caso si dirà diastolica.

La pressione arteriosa, quasi sempre la sistolica, aumenta col passare degli anni, e questo è dovuto principalmente , ad una maggiore rigidità dei vasi arteriosi.

La pressione arteriosa sistolica e diastolica, possono subire delle variazioni durante l’arco di una giornata: infatti essa si presenta più alta la amattina, appena alzati dal letto, poi si può avere una riduzione nelle ore successive e può aumentare di nuovo verso sera.

Anche durante il sonno la pressione arteriosa può subire delle variazioni, infatti si riduce rispetto ai valori riscontrati durante il giorno.

Si può avere anche un rialzo pressorio durante uno sforzo fisico, oppure ancora un rialzo pressorio può essere spesso la conseguenza di fattori emotivi o di stress.

In quest’ultimo caso bisogna prestare particolare attenzione ai risultati di una rilevazione pressoria: infatti è stato spesso osservato che la pressione rilevata nello studio di un medico è spesso più alta di quella rilevata da un’infermiere, che a sua volta è più alta di quella misurata da un familiare del paziente, mentre si è comodamente seduti a casa.

Quindi per evitare di  classificare un soggetto normoteso o iperteso, bisogna attenersi a delle regole,

Ma di questo ne parlerò la prossima volta…

Un cordiale saluto

Euplio

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