Magazine Per Lei
E così ho giocato a fare la mamma, perchè, diciamocelo, una zia un po' lo è: una seconda mamma. Queste sono le giornate che mi regalano intense e forti emozioni, in cui il mio istinto materno mi prende la mano e mi guida e scopro che forse tanto male non sono. Insomma, ecco, mi pare che me la cavo.Ho avuto quelle attenzioni e quelle premure affettuose che solo il sangue del tuo sangue ti scatena. L'ho incremato da capo a piedi, che è pallido come la luna e ci ho provato gusto. L'ho visto correre e tuffarsi nell'acqua, ho respirato la sua gioia, il suo entusiasmo e me ne sono nutrita. Mi ha contagiata con la sua allegria, quella risata fresca come una cascata, quegli occhi profondi che ti trapassano. L'ho pomiciato fino alla nausea, o meglio finchè me l'ha permesso.I bambini sono magici, accanto a loro le cose, semplicemente, accadono. Se sono felici, non puoi che partecipare alla loro felicità, viene da sè...il loro modo di godere delle cose semplici, di apprezzarle come fossero la svolta della vita, mi lascia sempre sorpresa. Così come lo stupore, le domande dirette, la loro visione del mondo così distante dalla nostra, eppure a volte molto più efficace e saggia.
Si, ho giocato a far la mamma e ho scoperto quanto mi piace (nel caso ci fossero ancora dubbi ), ma ho anche compreso meglio quel senso di inadeguatezza che a volte provate voi mamme (che è da voi che l'ho letto e conosciuto), la paura di essere poco, di essere meno, di non avere abbaastanza per loro. Poca fantasia, poche parole, poche energie. Anche se a loro basta è sempre il meglio che vorresti regalargli, che è solo quello che si meritano. Meno di questo, non è amore.E poi Lui, vederlo giocare con il nano, osservarlo di nascosto e sentire il cuore gonfio in assenza del nostro. Che anche questo ti risveglia una giornata così, sapere che sarà una gioia a tempo e poi lo vedrai andare via, a proseguire la sua vita altrove. Perchè non è tuo figlio e in questo viene meno il senso della continuità: il tempo conosce la frattura, il taglio, lo strappo. Poi tutto proseguirà come prima e saremo di nuovo a casa, solo Io&Lui. Noi, che fino a poco fa, sorprendentemente e senza dircelo, ci siamo dati il cambio, ci siamo alternati spontaneamente in quella che è la danza della vita: un uomo e una donna che accudiscono un cucciolo. Intuizioni e sguardi complici. Quando ero stanca, senza chiedere, arrivava a darmi il cambio. Come a casa, dopo la doccia, l'ho infagottato nell'accappatoio e l'ho passato a Lui, che lo ha vestito, nutrito, mentre io scaricavo tensioni e fatiche sotto il getto dell'acqua. Con tutta calma, coi miei tempi, che c'era Lui a occuparsene. Vi giuro credevo che non sarebbe stato così automatico, così diretto e immediato. E poi li ho guardati giocare coi Gormiti, i miei ometti speciali speciali. E poi è arrivato anche il momento dei saluti e la sera: Noi due stretti stretti nel letto a raccontarci i nostri successi, le nostre vittorie:
- Hai visto quando ha detto, quando ha fatto...hai visto com'era felice. Si è divertito vero? Come rideva! Visto quanto ha mangiato? -
Lui mi ha confessato che in certi momenti è stato un po' come essere parent, nel senso della dedizione e dell'amore che ci ha messo nelle cure. Quel che ho provato io.Il giorno dopo è stato il lago, con Bratha (mio fratello) e le dinamiche sono cambiate. C'era il padre. Giustamente la comunicazione privilegiata, la relazione forte, indissolubile, è la loro.Conservo le emozioni avvolte dentro, come una copertina che scalda la pancia. Difficile da spiegare la forza di certi contrasti interni, o come la voglia di un figlio a tempo pieno si faccia ancora più imperante, prendendo le sembianze di un bisogno impellente. E nello stesso tempo le paure e i dubbi che l'esperienza scatena, a volte sentirci inadeguati e pensare:- Perchè non è figlio nostro, un figlio lo conosci bene, è diverso. -
Vi confesso che spesso, all'idea di trascorrere molto tempo con un bambino, io mi sono chiesta - e se poi non so più cosa dirgli? - Era questa la paura più grande, rimanere a corto di idee e parole, di storie. Anche stavolta l'ho pensato, ho avuto un po' d'ansia da prestazione, lo ammetto, che accade quando a qualcuno ci tieni molto e vuoi che tutto vada perfettamente.
Ma più delle parole ci sono le immagini mentali, i suoni, gli odori e le foto.
Il mare
Il libro degli animali. L'ultima frontiera delle dipendenze. In particolar modo ci piace da matti: LA ZECCA. (nelle foto G. e l'Amoredezia)
Casper il fantasmino. Al bar dello stabilimento Paradise di Maccarese.
La differenza tra noi e lui: METABOLISMO BASALE vs VULCANO. non ce n'è, lo svantaggio è netto e indiscutibile! Nelle foto l'amica G. e Lui, sfranti dal sole e da un piatto di spaghetti con le vongole. L'Amoredezia, fresco come una rosa. Eppure abbiamo fatto le stesse identiche cose e ci siamo svegliati tutti alle 7! Per me rimane un mistero.
Ti prego fermati, siediti qui con noi.
All together, stavolta ci sono anche io, o meglio i miei piedini pittati di rosso.
Al bliardino non si dice mai no. Mai.
Di nuovo in spiaggia a rileggere il libro degli animali per la...ehmm...milionesima volta?
Ritorno a casa. Dopo i primi 10 minuti ancora a palla, all'improvviso si è spento. Un attimo prima parlava e cantava, un attimo dopo... svenuto sul braccio di G.
A casa: la saccocciata dei Gormiti. Mai visti tanti tutti insieme O_o Quella che si vede è solo una minima parte.
Al lago
Questo cane era uno spasso: tu gli schizzavi l'acqua e lui faceva dei salti acrobatici per riuscire a prenderla in bocca, al volo!
Papà? Vieni papà? Dov'è papà? No, ci voglio andare con papà!
Il pezzo forte: stavamo giocando con degli animaletti, lui era il cagnolino Poldo che a un certo punto mi salta sulla pancia e mi domanda, con la vocina implorante:- Quando me lo fai il fratellino? -- Prima o poi te lo faccio. -Gira il cagnolino e mentre lo fa allontanare dice:- Va bene. Vado ad aspettare in cameretta. -(...)- Fammelo entro oggi però... -
Ahaaaaa fosse per me pure mo.
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