È di pochi giorni fa la notizia, lanciata da guardian.co.uk, versione on line del famoso quotidiano The Guardian, del ritrovamento di alcuni bozzetti ironici e caricaturali finora sconosciuti. I testi, che saranno pubblicati l’estate prossima dalla British Library, farebbero parte di una raccolta di scritti privati che Virginia Woolf compose a beneficio dei nipoti, Quentin e Julian Bell. Pare, infatti, che nell’estate del 1923 la scrittrice si facesse coinvolgere dai due bambini nella stesura di un giornale familiare, The Charleston Bulletin, cosa del resto assolutamente naturale a sentire le dichiarazioni di Quentin il quale riteneva “stupido avere uno scrittore a portata di mano e non ottenere il suo contributo” al progetto.
Fu così che la pubblicazione andò avanti per quattro anni (1923-1927) durante i quali la Woolf si prestò a scrivere dei supplementi umoristici che lo stesso Quentin provvedeva a illustrare. Gli opuscoli descrivevano “scappatelle, caratteri e buffonate” delle famiglie Bell e Woolf includendo anche il personale di servizio e arrivando a toccare persino i membri del Bloomsbury Group. Le anticipazioni fornite dall’articolo del guardian.co.uk, oltre a mostrarci due disegni di Quentin, ci svelano anche due bersagli della scrittrice, il cognato Clive Bell padre dei due ragazzi e la cuoca di famiglia. Ma la curatrice della raccolta, Helen Melody, si affretta a specificare che praticamente nessuna delle persone che ruotavano intorno alla Woolf era risparmiato. Dai pochissimi stralci riportati nell’articolo appare subito chiaro che anche utilizzando un inchiostro di tonalità assai differente da quello cui siamo abituati, la penna di Virginia non ha smarrito il solito acume e forza. Stando alle dichiarazioni della curatrice l’immagine della scrittrice che ne emerge è totalmente differente dal consueto stereotipo e mostra una leggerezza d’animo assolutamente inimmaginabile.A questo punto sorgono spontanee alcune domande: vedremo mai una traduzione italiana di questi scritti? E se si quali difficoltà linguistiche ed espressive dovranno affrontare i traduttori per rendere quello che sarà sicuramente uno stile molto diverso dal solito? (1) Fra tutti segnaliamo:
- “Qui è rimasto qualcosa di noi. Diario di viaggio in Gran Bretagna”, Mattioli, 5 dicembre 2012;
- “Roger Fraìy”, Elliot, 7 novembre 2012, biografia;
- “Diari 1925-1930”, Rizzoli, 24 ottobre 2012;
- “Consigli a un aspirante scrittore”, Rizzoli, 20 giugno 2012, una selezione di riflessioni sulla scrittura che si colloca nella tradizione dei “consigli a un giovane scrittore” sul modello di Baudelaire, Rilke e Gide;
- “Come leggere un libro”, Passigli, 3 maggio 2012, saggi;
- “Walter Sickert: a conversation-Una conversazione”, Democle, 2012, saggio (recensione qui);
- “Diari di viaggio in Italia, Grecia e Turchia”, Mattioli, 3 ottobre 2011 (recensione qui), selezione tratta dai diari;
- “Diario di una scrittrice”, BEAT, 6 luglio 2011; selezione tratta dai diari;
- “Voltando Pagina”, Il Saggiatore, 1 settembre 2011, saggi; 2 ibidem.