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Una riflessione su l'Amlin Challenge Cup

Da Superale @superale76
Una riflessione su l'Amlin Challenge CupI numeri dell'esperienza in Amlin Challenge Cup, anche quest'anno, sono abbastanza impietosi: le nostre quattro franchigie, in 24 incontri, hanno collezionato 1162 punti subiti, 48.4 a partita, contro i soli 267 realizzati, 11.2 a match; la miglior figura l'ha fatta Calvisano con una vittoria e tre bonus portati a casa, Mogliano è rimasta a secco, complice un girone molto difficile, così come quello capitato ai Cavalieri Prato; forse ci si poteva aspettare qualche punto in più da Rovigo vista la presenza nel suo girone dei baschi di Gernika; in ogni caso le campagne non sono state positive ma del resto di più non ci si poteva aspettare.
Proviamo però a vedere il bicchiere mezzo pieno (o un quarto pieno). Le squadre francesi e inglesi sono inavvicinabili, troppa la differenza in termini di budget e quindi di giocatori, ma parafransando il boss che cantava  we learned more from three minutes record than we ever learned at school, il confronto con le squadre più forti serve e aiuta sempre per crescere; in seconda istanza i soldi che arrivano per le sole partecipazioni fanno comodo a tutti per attuare i programmi stagionali.
Detto ciò provo, da perfetto signor nessuno quale sono io, ad abbozzare un paio di idee per provare a ridurre quel gap di 40-50 punti che ci separa, magari a 30-40.
Punto primo io penso che una buona soluzione sia quella dei permit players: ad esempio ad una squadra come Mogliano potevano far comodo un paio di giocatori di esperienza, mi vengono in mente gente come Molitika e Lobberts Hilton di San Donà, o qualche giovane interessante, sempre da San Donà posso citare Rorato e Zecchin per fare due nomi. E ancora: perchè invece di far disputare un campionato anonimo come è quello di serie A, non vengono coinvolti anche i ragazzi dell'Accademia? Magari coinvolgendo solo quelli più pronti.
Di contro poi bisogna preservare anche gli investimenti delle squadre di coloro che ti concedono i permit players, senza però dimenticare che l'obiettivo comune è quello di far il bene del movimento, e allora si può pensare di rimpiazzare un eventuale infortunato con uno o più pari ruolo dell'Accademia.
Badate bene sono solo spunti di idee, magari buttate là, ma qualcosa bisogna pur fare perchè così non ha senso andare avanti, bisogna trovare delle soluzioni in ottica rafforzamento squadre e perchè no contemporanemanete dare una qualche possibilità in più a qualche giovane di buone speranza.

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