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Una Sala del Museo Diocesano di Caltanissetta destinata a Guadagnuolo

Creato il 22 gennaio 2014 da Yellowflate @yellowflate

Copia di Mons. Mario Russotto  Vescovo di CaltanissettaUna Sala del Museo Diocesano sarà destinata a Guadagnuolo per un’esposizione permanente a Caltanissetta

 

Venerdì 17 gennaio 2014 si è concluso con grande successo presso il Museo Diocesano di Caltanissetta, un incontro con il pittore nisseno Francesco Guadagnuolo in occasione della prossima Canonizzazione del Beato Giovanni Paolo II. Il Museo ha presentato “Le opere d’arte di Francesco Guadagnuolo sull’Apostolato di Giovanni Paolo II”. L’incontro si è svolto secondo il seguente programma: ha introdotto la Prof.ssa Francesca Fiandaca, Direttrice del Museo, è intervenuto l’artista, ed ha concluso Mons. Mario Russotto, Vescovo di Caltanissetta. il quale rimasto favorevolmente colpito dalle opere del noto artista  gli  ha voluto dedicare una sala personale nel settore arte contemporanea del Museo Diocesano.

Francesco Guadagnuolo ripercorre con la sua arte il Pontificato di Giovanni Paolo II, da cui l’artista aveva meritato particolare stima personale e di cui si è fatto “cantore” sia delle opere letterarie sia del suo drammatico percorso di sofferenze e di universale esemplarità negli ultimi anni. L’incontro con Francesco Guadagnuolo, vuole essere un ripercorrere i trent’anni della carriera artistica del pittore nisseno e il Pontificato del grande Papa Giovanni Paolo II, un arco di vita culturale-storica-politica-letteraria travagliata e vissuta da innumerevoli tragedie dell’umanità raccontata in circa mille tavole che ci porta a visitare un’arte che libera emozioni nella ricerca del vero, ed esprime aspirazioni di salvezza attraverso un’iconografia moderna. I lavori di Francesco Guadagnuolo negli anni sono divenuti motivo d’interesse culturale e sociale. Le tematiche affrontate nella sua attività artistica, dalla religione alla politica, dalla poesia alla musica, dal cinema alla scienza, assecondano nell’intimo le aspirazioni di coloro che si avvicinano al suo stile. L’opera e la vita dell’artista testimoniano l’impulso creativo di una personalità che interagisce col contesto culturale, e non disdegna la cronaca, ma soprattutto ricerca un confronto con gli eventi storici contemporanei. Potremmo dire, coscienza di una nuova nascita dell’essere, che redima un’umanità in declino, il neo-umanesimo di un artista, la cui attività comprende i sensi più genuini e intimi della vita. Il suo impegno è rivolto alla difesa dei valori umani, in un mondo dove i capisaldi del vivere civile sono in crisi. Egli dà voce alla problematicità della condizione umana, mirando alla liberazione dal senso d’inquietudine che spesso l’uomo del nostro tempo avverte. I caratteri di questa crisi vengono osservati nell’intento di prendere coscienza dei propri limiti, alla ricerca di un fondamento etico universale. Scrive il Cardinale Fiorenzo Angelini: «Senza soffermarmi su tematiche particolari, vorrei sottolineare tra i meriti di Francesco Guadagnuolo quello di aver compreso e tradotto in produzione artistica il concetto di arte sacra, che il Concilio Vaticano II, nella Costituzione sulla Sacra Liturgia, considera il “vertice” sia delle arti liberali sia dell’arte religiosa (Sacrosanctum Concilium, 122). Senza dubbio, ogni epoca della storia cristiana, ha una sua arte sacra. Francesco Guadagnuolo ha intuito e illustrato lo stretto rapporto tra la religiosità del nostro tempo e un’arte che ne interpreti istanze, inquietudini, problematiche e attese, modernizzando la tradizione classica: così pure un’arte che risponda alle esigenze del nuovo clima culturale e massmediale nel difficile evolversi dei tempi».


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