“Non avevo neppure cominciato a cercare qualcosa in Italia, quando mi è stato proposto di andare all’MIT di Boston. Da quel momento ho più o meno sempre accettato la migliore offerta. Purtroppo questa non è mai arrivata dall’Italia“, riflette -guardando indietro- Katia Bertoldi, 36 anni, docente di Ingegneria Meccanica ad Harvard (USA). Katia Bertoldi ha scoperto pochi mesi fa l’emi-elica – trovandosi così proiettata sulla ribalta scientifica internazionale.
La storia di Katia prende il via con una laurea in Ingegneria Strutturale a Trento, cui fanno seguito un Master in Svezia e un Dottorato in Meccanica dei Materiali e delle Strutture, sempre a Trento.
Da lì prende il volo una prima volta per gli USA, dove approda al MIT: “l’inizio non è stato dei più facili, per via della grande differenza di organizzazione e mentalità, ma una volta adattatami ho iniziato a divertirmi alla grande“, ricorda Katia.
Un anno dopo partono le prime domande per impieghi come ricercatrice/assistant professor: contro il parere dei suoi colleghi, Katia accetta un posto in Europa, per la precisione in Olanda. Non resterà molto nel Vecchio Continente, a dire il vero: la diversa struttura accademica, dallo stile più “tedesco”, non la convince del tutto.
Così, quando capita una nuova offerta di lavoro, questa volta ad Harvard, non ci pensa due volte: riprende la valigia e riparte, con marito al seguito. “Essere professore in un ateneo di prestigio come Harvard è favoloso. Fin dal primo giorno ho avuto completa mano libera, insieme all’opportunità di lavorare con studenti brillanti e motivati. Qui fin da subito sei a capo di un tuo gruppo di ricerca“, racconta Katia.
Katia è assurta agli onori delle cronache, recentemente, con la scoperta dell’emi-elica: eliche a spirale tridimensionali in cui la spirale gira, si modifica o si inverte periodicamente lungo la lunghezza delle stesse strutture.
Ospite della puntata è Serenella Sferza, co-direttrice del programma MIT-Italy, progetto-ponte che mette in contatto università e studenti americani con il sistema-Italia, sia dal punto di vista accademico che delle aziende. Con lei approfondiamo l’importanza degli scambi tra le università USA e l’Italia.
Nella rubrica “Expats” ci occupiamo invece di uno dei tanti siti web che, negli ultimi anni, si sono occupati di offrire informazioni utili ai giovani italiani intenzionati a partire, per cercare all’estero migliori opportunità. Parliamo di “Espatriati per Caso”. Mohammed El Khouali ne è l’ideatore.
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La discussione di ottobre: “La riforma del mercato del lavoro entra nel vivo: stavolta ci credete? Basta una seria riforma del mercato dell’impiego per evitare la fuga all’estero? Come dovrebbe essere, secondo voi, questa riforma? E per frenare l’esodo di giovane capitale umano dall’Italia, cosa serve – in più?”
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