Volevo raccontarvi una storia che parla questa volta di una Supereroina, sullo stile di Wander Woman, il cui super potere però consiste nella capacità di non arrendersi di fronte alla sconfitta e rimettersi in gioco per superare tutto quello che le sbarra la strada verso il suo vero destino. So che apparentemente non ci sono “forze del male” da sconfiggere in questo racconto, ma non è così. Il male che non ha la meglio qui è quello della frustrazione personale: non si ha idea di quanto danno possa arrecare questo nemico della serenità! Realizzando i propri sogni, lavorando duro e costruendosi una carriera carica di soddisfazioni la nostra protagonista ha tolto forza a questo demone.
La nostra eroina si chiama Camilla Rossi, ha 29 anni e nasce a Ravenna.
Inizia un brillante percorso di studi, con una laurea in scienze della comunicazione, due tirocini americani, un dottorato di ricerca in sociologia, a pieni voti! E poi davanti a lei il percorso di dottorato che in Italia può durare anni senza portare a niente, come tanti ben sanno. A questo punto la scelta: percorrere il sentiero tracciato, sicuro e riconosciuto che spinge però dritti nelle braccia della frustrazione o ammettere di meritare altro e guardarsi prima dentro per capire questo altro cos’è.
E’ proprio quando decide di seguire la strada per l’ignoto “altro”, che l’ispirazione arriva!
Camilla va a Londra, ospite di un’amica, alla quale confessa di essere rimasta affascinata dal sito di Little Venice Cake Company (Lvcc), leader britannico nel confezionamento di torte monumentali e dolci decorati, fornitori di celebrità come Madonna, Beckham e la famiglia reale.C’è da dire che una delle sue grandi passioni è proprio la pasticceria: per anni aveva combattuto lo stress dello studio passando notti insonni a cucinare dolci con eccellenti risultati.
Ed ecco la folgorazione: finalmente aveva trovato la direzione verso cui puntare.
Viene fuori a questo punto la stoffa del Supereroe. Cominciano lunghi mesi di apprendistato presso una pasticceria londinese prima della presentazione del proprio curriculum ai laboratori desiderati.
Arriva il primo rifiuto. I tirocini presso la Lvcc sono a numero chiuso e molto esclusivi: accettano tre candidati a trimestre.
Ma una vera eroina non riesce ad accettare un no. Dopo dieci giorni di ripensamenti, ricontatta la responsabile dei corsi e le chiede di entrare in lista d’attesa; chiede inoltre consiglio sulla maniera più opportuna per prepararsi in vista della successiva selezione.
Tanto coraggio e determinazione vengono subito ricompensati: l’ hanno richiamata lo stesso pomeriggio della telefonata per una prova!
Il resto guardatelo da voi sul sito di Camilla.
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