Magazine Cultura
In questo giorno di vigilia, attendendo il momento in cui si apriranno i pacchetti di rito, ho deciso di rubare (che brutta parola in questo periodo…) l'idea al buon Alex e regalarvi un post davvero malinconico. Dopo i suggerimenti per un regalo da vero nerd, oggi vi parlerò di quei regali che nella mia giovinezza hanno portato un sacco di sorrisi e tanta felicità.
Erano gli anni '80, quelli ricordati sempre con malinconia, e a casa mia vigeva la regola del regalo "utile". Ed era comprensibile, visto che noi eravamo ben tre fratelli e in casa si viveva con lo stipendio di mio padre e qualche lavoretto di mia madre. Spesso, però, i regali che ho ricevuto offrivano strade per condividere, per stare assieme e, in linea di massima, permettevano a noi tre di goderne tutti assieme.
Quindi, come avrete capito, questo sarà un tuffo nei ricordi, in quello che è rimasto di quegli anni in questo blogger che soffre perennemente della sindrome di Peter Pan.
5 - Pattini Non i roller, o pattini in linea. Quelli che ricevetti quella mattina di Natale erano i classici pattini, che andavano legati alle scarpe tramite laccetti e stringhe. La mia passione per le ruote è nata lì e con gli anni si è evoluta fino a farmi rischiare un paio di multe per "uso di rotelle non autorizzate", ma la storia è nata con quei pattini. Le ruote gialle, i laccetti neri… li ricordo ancora… Chissà dove sono finiti?
4 - Le macchinine Un must, un autentico dogma della mia infanzia. Adoravo le macchinine, di qualsiasi genere, e non perdevo occasione per chiederne o scambiarle con i miei amichetti dell'epoca. Ricordo ancora che avevamo un cestone ripieno di automobili e ogni giorno lo trasportavamo fuori casa e, dopo aver deciso a sorte chi avrebbe cominciato, ce le dividevamo. La preferita? Una Renault 4 Alpine, blu con le bande gialle ai lati. Era la più bella e la più veloce e facevamo a gara per accaparrarcela.
3 - Bis (il gioco da tavolo) Forse in pochi lo ricorderanno… Bis era un quiz a premi, uno dei primi trasmessi in Tv, condotto da Mike Bongiorno. In sostanza era una sorta di Memory, con la differenza che scoprendo le caselle si svelava un rebus che andava risolto. Ho sempre avuto la passione per i giochi da tavolo e anche da piccolo non perdevo occasione per chiedere qualche gioco. A Bis giocai fino allo sfinimento, poi cominciai a perdere le tesserine e, cosa ancora più importante, ormai sapevamo a memoria tutti i rebus contenuti nella scatola. Mi piacerebbe averlo conservato, oggi sarebbe un pezzo di antiquariato…
2 - Libri, libri, libri… Avevo 12 anni, da poco avevo scoperto la passione per la lettura. Durante una festa di paese, qualche giorno prima di Natale, incontrammo mia zia. Lei mi porse un pacchetto, bello voluminoso… Al suo interno c'erano quattro libri. Tre di King e uno di Charles Berlitz, Triangolo maledetto. Fu in quell'occasione che lessi Stagioni diverse, Cujo e Pet Sematary… Un amore che dura ancora oggi.
1 - Il Mangiadischi Chi non ha avuto uno di questi strumenti in casa? Arancioni, leggevano solo i 45 giri, ma erano una vera manna dal cielo. Funzionamento a batteria, praticamente indistruttibili, e con una portabilità che vista adesso non reggerebbe il confronto. Ma allora, quando infilavo il disco dentro, era come assistere ad una magia. I vinili che non dovevano essere graffiati, il suono sporco e lontano anni luce dall'effetto stereo che sarebbe arrivato poco dopo… Inutile dire che lo portavo ovunque ed era un compagno fidato durante le mie sessioni di lettura sul dondolo fuori casa, sotto al gelso durante le estati. Il mangiadischi non so che fine abbia fatto, ma la collezione di vinili è ancora perfetta, integra e pronta ad essere suonata di nuovo.
E con questo ho finito.
Vi rimando a domani, per gli auguri di rito. Nel frattempo vi lascio una raccomandazione: tenetevi stretti i ricordi, soprattutto quelli che sembrano meno interessanti di altri. Scoprirete, quando verrà il momento, che proprio quelli che date per scontati sono invece i più importanti, quelli che vi riportano a momenti passati e che vi spingono a desiderare ancora un pezzetto di quella spensieratezza… Perché alla fine è quello che conta davvero.
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